Un conto aperto con i trevigiani. Questa è l'aria che tira tra gli ultrà

Martedì 4 Novembre 2014
Un conto aperto con i trevigiani. Questa è l'aria che tira tra gli ultrà
Un conto aperto con i trevigiani. Questa è l'aria che tira tra gli ultrà di San Donà dopo l'agguato. Nessuno vuole parlare anche se è chiaro che, dopo essersi difesi come potevano, i sandonatesi sentono di aver subito un'"offesa" pesante. Che nasce da una vecchia rivalità oltre che all'amicizia con la tifoseria del Venezia. La Curva sud del San Donà, che ha festeggiato 20 anni di attività la scorsa settimana, al massimo è stata coinvolta in passato di qualche scaramuccia. Mai in uno scontro così feroce. Nessuno in riva al Piave immaginava che la situazione diventasse esplosiva dopo una gara di Terza categoria. «Siamo tutti dispiaciuti - commenta il presidente del Città di San Donà Daniele Dorigo - . I nostri tifosi sono stati bravi perchè hanno tenuto quei vigliacchi lontani dallo stadio. Li hanno fronteggiati fuori. Se fossero entrati poteva andare anche peggio. Non è facile fare calcio quando accadono queste cose. Non si capisce perchè nel nostro girone abbiamo una società del centro di Treviso dal momento che la Figc sa che non corre buon sangue tra le tifoserie. Il presidente del San Giuseppe Aurora mi ha telefonato scusandosi e moi ha detto che, se va avanti così, pensa di non proseguire nell'avventura sportiva». Intanto la società farà quanto la legge prevede per il risarcimento dei danni al furgoncino che ammontano a circa un migliaio di euro.
«In questi casi - aggiunge l'assessore allo sport Luigi Trevisiol - si dice sempre che si tratta di episodi che non c'entrano nulla con il calcio ma in realtà non è così. Mi chiedo allora come mai avvengono solo nel calcio - . Il San Donà comunque non merita di essere accostata a episodi del genere n Donà. Il suo impegno nel settore giovanile è un esempio del calcio che vogliamo».

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