Attirava nel campo nomadi le "vittime" predestinate, in genere inserzionisti che mettevano in vendita su internet il proprio cellulare, e poi le derubava. Di questo tipo di raggiro si era occupata mesi fa la trasmissione televisiva "Le Iene" di Italia Uno che ne aveva smascherato l'autore. Si tratta del noto capoclan nomade di 63 anni, Adriano Hudorovich, detto "lo stanco" (nel 2010 la Procura ordinò il sequestro di buona parte dei suoi beni perchè frutto di attività criminale, in base alla normativa antimafia, ma l'uomo ne ottenne la restituzione). Nei suoi confronti il gip del tribunale di Treviso ha firmato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita martedì: deve rispondere di furto aggravato con mezzo fraudolento con l'aggravante dell'utilizzo di persone non imputabili perchè inferiori a 14 anni. All'uomo, residente in un campo nomadi di Paese, lungo la Castellana, gli investigatori della squadra mobile di Treviso sono riusciti ad attribuire i furti di 4 telefoni cellulari avvenuti in tre episodi distinti: il 31 gennaio, il 20 e 28 luglio. Le denunce a suo carico sarebbero però in realtà molte di più. Il metodo utilizzato era sempre lo stesso. Il nomade scovava su portali di annunci (come ad esempio Subito.it) le potenziali vittime a cui rubare il telefonino che avevano messo in vendita: venivano contattate, attirate nel campo nomadi (o a volte nei pressi del vicino Bhr hotel per poi venire indirizzate al campo) spesso con la collaborazione di giovanissimi parenti di Adriano Hudorovich e quindi alleggerite del telefonino con la scusa di portarlo a "far controllare" in un centro di assistenza. Il cellulare però, puntualmente, spariva nel nulla e il venditore, intimidito dai nomadi, era costretto a dileguarsi.
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