Treviso ha rinunciato alla corsa «Prepariamo il dossier per il 2022»

Sabato 4 Gennaio 2020
Treviso ha rinunciato alla corsa «Prepariamo il dossier per il 2022»
IL CASO
«Sia chiaro: non siamo stati esclusi. Abbiamo solo appurato che non avremmo potuto partecipare al bando». Il sindaco Mario Conte spiega molto semplicemente perché Treviso non compare tra la quarantina di città candidate al ruolo di Capitale della cultura per il 2021. Un po' una sorpresa, almeno a rileggere le dichiarazioni degli ultimi mesi, quando entrare in lizza per questo prestigioso riconoscimento, sfuggito nel 2018 dopo essere arrivati nella rosa finale delle città selezionate, sembrava un obiettivo primario.
LA PREPARAZIONE
A dire il vero la giunta ha, almeno ad inizio mandato, lavorato molto per predisporre il dossier necessario a portare Treviso almeno nella lista delle pre-candidate. L'assessore Lavinia Colonna Preti, in attesa dell'uscita del bando, aveva iniziato a preparare i punti principali su cui costruire la nuova candidatura. Entusiasmo e spunti non mancavano, materiale e progetti da proporre neppure. Insomma: tutto era pronto per rilanciare Treviso verso questo prestigioso riconoscimento che, nell'ultimo anno, ha fatto la fortuna di una città come Matera. E tutto filato è liscio fino a quando non è stato pubblicato il nuovo bando per raccogliere le candidature: «Molto semplicemente - ammette il sindaco - abbiamo letto che le città in corsa nel 2018 non avrebbero potuto partecipare alle edizioni immediatamente successive. Quindi non abbiamo nemmeno presentato la candidatura. Ma poco importa: lo faremo senza ombra di dubbio in vista del 2022».
L'OBIETTIVO
Il 2022 è un anno che rischia di essere cruciale. L'amministrazione Conte vorrebbe infatti aprire l'ala dal museo Bailo ancora da ristrutturare e per cui è imminente l'inizio dei lavori. Farlo diventando anche capitale Italiana della Cultura, vorrebbe dire far coincidere due veri e propri eventi per la città. «Se la vediamo da questo punto di vista - continua il sindaco - ci va anche meglio. Avremo un anno in più per prepararci a dovere e potremmo ambire a questo riconoscimento proprio nell'anno in cui inaugureremo il nostro museo. Sono molto fiducioso perché le potenzialità ci sono tutte». Nei prossimi mesi inizierà quindi un lavoro certosino per predisporre un dossier adeguato, completo di appuntamenti, politiche di rilancio per turismo e cultura oltre che progetti per il futuro: «Un dossier che non sarà un semplice elenco di cose fatte», assicura Conte. La sfida insomma è lanciata. E questa volta senza temere altre sorprese poco gradite.
P. Cal.
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