IL CONFRONTO
TREVISO C'è chi vuole l'App per facilitare le segnalazioni alla polizia locale; chi propone il reddito di maternità e chi parla di baratto amministrativo: il viaggio tra i programmi dei sei candidati sindaci depositati a Ca' Sugana, riserva sorprese. C'è chi li bolla come libri dei sogni. C'è chi invece ci crede. E soprattutto c'è chi, come i candidati in questione, garantisce che ogni singola promessa è del tutto realizzabile.
IN COMUNE
Una lettura trasversale mette in evidenza alcuni punti in comune: quasi tutti parlano di polizia locale; tutti parlano di sociale; qualcuno si addentra nella programmazione urbanistica e c'è chi si concentra solo su determinati campi. Per esempio: il Popolo della Famiglia ha il proprio focus, appunto, sulla famiglia. Carla Condurso, nelle quattro paginette depositate, parla esplicitamente di dare 400 euro al mese alle mamme fino al raggiungimento del primo anno di età del figlio: un bonus bebé potenziato. Ma non solo: propone anche un assegno da 1500 euro - «una tantum» - per le famiglie più bisognose. E poi afferma che bisogna sostenere quelle associazioni che difendono la vita e la «morte naturale».
FAMIGLIA E SICUREZZA
Di famiglia parla anche Mario Conte che specifica: «famiglia, quella formata dall'unione di uomo e donna», tanto per cancellare ogni dubbio. Ma alla famiglia accennano un po' tutti. Come, cambiando discorso, alla polizia locale. Giovanni Manildo, per esempio, afferma che l'obiettivo è arrivare alla quota di 90 vigili e che intende potenziare le unità cinofile, novità introdotta durante il suo mandato. Invece è Conte a volere l' App per contattare il comando dei vigili e poi mette nero su bianco l'intenzione di applicare il pungo di ferro su accattoni e parcheggiatori. Per Maristella Caldato (Treviso Unica-Tu) la polizia locale avrebbe bisogno di agenti, adeguatamente formati, in grado di affrontare «il degrado è la devianza sociale». A proposito di sociale, Domenico Losappio (Movimento 5 Stelle) propone il baratto amministrativo: «I cittadini che non riescono a pagare i tributi locali potranno saldare in parte o in toto il debito dedicando alcune ore del proprio tempo al Comune».
RIVOLUZIONE LUMINOSA
Molta attenzione viene data ai quartieri. Conte e Losappio hanno pagine dedicate ad interventi specifici, Manildo ne parla in vari punti, come quando accenna ai 15mila punti luce a led che verranno piazzati nella sua rivoluzione luminosa pensata per la città. Said Chaibi (Coalizione Civica) annuncia: «Priorità ai quartieri con la trasformazione delle periferie in nuove centralità urbane», utilizzando gli spazi sfitti della città come centri per l'aggregazione. I quartieri sono, ovviamente, il cuore della campagna elettorale di Conte e del centrodestra che, tra le altre cose, vorrebbero introdurre il bilancio di quartiere, visto invece con grande sospetto dal centrosinistra. Caldato è invece per un ritorno al passato con il ripristino dei consigli di quartiere cancellati durante il secondo mandato di Giancarlo Gentilini. Dal punto di vista delle infrastrutture viarie, solo Manildo e Conte sono per il IV lotto, gli altri o lo bocciano sonoramente o non ne fanno menzione come la Condurso. Conte però vorrebbe anche un sottopasso tra via San Pelajo e viale della Repubblica, risolvendo così alla radice il problema della tanto attesa e discussa rotonda, promessa da anni da amministrazioni di ogni colore e mai realizzata.
Altre pillole: Manildo punta sulla pista ciclabile lungo la sponda destra delle Restera; Conte su un sovrappasso ciclopendonale su ponte della Gobba; Losappio sui bus gratuiti per chi usa i parcheggi scambiatori; Chaibi sui referendum abrogativi e consultivi previsti da tempo dallo Statuto Comunale ma mai attuati; Caldato sulla gestione in house degli appartamenti popolari del Comune e Condurso sull'assessorato alla famiglia. Buon voto.
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO C'è chi vuole l'App per facilitare le segnalazioni alla polizia locale; chi propone il reddito di maternità e chi parla di baratto amministrativo: il viaggio tra i programmi dei sei candidati sindaci depositati a Ca' Sugana, riserva sorprese. C'è chi li bolla come libri dei sogni. C'è chi invece ci crede. E soprattutto c'è chi, come i candidati in questione, garantisce che ogni singola promessa è del tutto realizzabile.
IN COMUNE
Una lettura trasversale mette in evidenza alcuni punti in comune: quasi tutti parlano di polizia locale; tutti parlano di sociale; qualcuno si addentra nella programmazione urbanistica e c'è chi si concentra solo su determinati campi. Per esempio: il Popolo della Famiglia ha il proprio focus, appunto, sulla famiglia. Carla Condurso, nelle quattro paginette depositate, parla esplicitamente di dare 400 euro al mese alle mamme fino al raggiungimento del primo anno di età del figlio: un bonus bebé potenziato. Ma non solo: propone anche un assegno da 1500 euro - «una tantum» - per le famiglie più bisognose. E poi afferma che bisogna sostenere quelle associazioni che difendono la vita e la «morte naturale».
FAMIGLIA E SICUREZZA
Di famiglia parla anche Mario Conte che specifica: «famiglia, quella formata dall'unione di uomo e donna», tanto per cancellare ogni dubbio. Ma alla famiglia accennano un po' tutti. Come, cambiando discorso, alla polizia locale. Giovanni Manildo, per esempio, afferma che l'obiettivo è arrivare alla quota di 90 vigili e che intende potenziare le unità cinofile, novità introdotta durante il suo mandato. Invece è Conte a volere l' App per contattare il comando dei vigili e poi mette nero su bianco l'intenzione di applicare il pungo di ferro su accattoni e parcheggiatori. Per Maristella Caldato (Treviso Unica-Tu) la polizia locale avrebbe bisogno di agenti, adeguatamente formati, in grado di affrontare «il degrado è la devianza sociale». A proposito di sociale, Domenico Losappio (Movimento 5 Stelle) propone il baratto amministrativo: «I cittadini che non riescono a pagare i tributi locali potranno saldare in parte o in toto il debito dedicando alcune ore del proprio tempo al Comune».
RIVOLUZIONE LUMINOSA
Molta attenzione viene data ai quartieri. Conte e Losappio hanno pagine dedicate ad interventi specifici, Manildo ne parla in vari punti, come quando accenna ai 15mila punti luce a led che verranno piazzati nella sua rivoluzione luminosa pensata per la città. Said Chaibi (Coalizione Civica) annuncia: «Priorità ai quartieri con la trasformazione delle periferie in nuove centralità urbane», utilizzando gli spazi sfitti della città come centri per l'aggregazione. I quartieri sono, ovviamente, il cuore della campagna elettorale di Conte e del centrodestra che, tra le altre cose, vorrebbero introdurre il bilancio di quartiere, visto invece con grande sospetto dal centrosinistra. Caldato è invece per un ritorno al passato con il ripristino dei consigli di quartiere cancellati durante il secondo mandato di Giancarlo Gentilini. Dal punto di vista delle infrastrutture viarie, solo Manildo e Conte sono per il IV lotto, gli altri o lo bocciano sonoramente o non ne fanno menzione come la Condurso. Conte però vorrebbe anche un sottopasso tra via San Pelajo e viale della Repubblica, risolvendo così alla radice il problema della tanto attesa e discussa rotonda, promessa da anni da amministrazioni di ogni colore e mai realizzata.
Altre pillole: Manildo punta sulla pista ciclabile lungo la sponda destra delle Restera; Conte su un sovrappasso ciclopendonale su ponte della Gobba; Losappio sui bus gratuiti per chi usa i parcheggi scambiatori; Chaibi sui referendum abrogativi e consultivi previsti da tempo dallo Statuto Comunale ma mai attuati; Caldato sulla gestione in house degli appartamenti popolari del Comune e Condurso sull'assessorato alla famiglia. Buon voto.
Paolo Calia
