Torna il murales anti Salvini cancellato: «Atto di libertà»

Lunedì 23 Settembre 2019
L'OPERA
SILEA Un bambino sale su una scala e con grafia infantile scrive. Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle. In mano ha una cornice con dentro il murales di Salvini che bacia il Rosario. Ecco svelata l'opera di Manuel Giacometti, il 43enne writer di Maserada che aveva deciso di realizzare un manifesto per la libertà dell'arte dopo l'episodio del murales di Salvini censurato in Restera. «È un inno alla libertà di pensiero. Ha vinto l'arte contro ogni censura» afferma il writer trevigiano. Il sindaco non ha raccolto l'invito e nessun politico a eccezione del consigliere delegato alle politiche giovanili di Silea Francesco Biasin ha presenziato alla scopertura dell'opera a casa di Jeanette Zorzi, in un giardino privato di Cendon. Venti in tutto i presenti.
IL RAMMARICO
«Forse mi attendevo maggiore risposta. Anzitutto dal sindaco, anche se capisco i motivi per cui non ha ritenuto di venire qui». Giacometti in cuor suo sperava anche di incontrare i due autori del murale censurato e della cornice sradicata. «Neppure loro si sono presentati. Peccato: credo in qualche modo di averli difesi, forse mi aspettavo una pacca sulla spalla ma non dispero. Speriamo che si facciano sentire». L'opera è piaciuta molto alla proprietaria della casa. «Io e Manuel ci siamo parlati - anticipava Jeanette - dovrà essere un'opera più contestualizzata, mi auguro non una gigantografia del leader della Lega». Così è stato. «Ho voluto che a parlare fossero i bambini, entità neutrali in grado a volte di insegnare agli adulti come si dovrebbe stare al mondo». Forse sperava in una risposta più consistente, magari nella riconoscenza di qualcuno, ma in fondo va bene così. «Credo che però gli amministratori avrebbero dovuto presentarsi: abbiamo perso una possibilità di dibattito alla fine».
LA RIQUALIFICAZIONE
Giacometti raccontava di aver conosciuto il sindaco di Treviso a una sua personale. «Fui addirittura pubblicato sul suo profilo Facebook qualche mese fa come le eccellenze trevigiane». Per questo la speranza di Giacometti è che possa comunque nascere un progetto di riqualificazione di alcune aree urbane che punta sulla street art. «Cancellare arte anche se realizzata in modo illegale non è mai un bel gesto-spiegava l'artista originario di Maserada nei primi giorni di lavoro- Vedi le polemiche che ne sono nate. Si poteva gestire in modo più costruttivo quella cancellazione, dato che da 5 anni colleghi collaborano con Silea e Treviso per sistemare l'area. Ma ha vinto la fretta è l'impulsività. Io non me la prendo con Conte, ma con il principio della censura. E non ci sarà solo Salvini, ma anche la cornice dell'altra writer anonima». Ora con il Comune di Silea Giacometti porterà avanti nuovi progetti di riqualificazione di aree di degrado sull'esempio di quanto già fatto a Salgareda, Ponte di Piave, Zenson e in un futuro prossimo anche Montebelluna.
Elena Filini
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