Teatro, una Fondazione per salvarlo

Mercoledì 15 Agosto 2018
LA TRATTATIVA
TREVISO La ricetta per salvare il Teatro Comunale Del Monaco la snocciola il sindaco Mario Conte: creare un soggetto giuridico che metta assieme Comune, Fondazione Cassamarca, Regione e almeno un privato di peso o un pool di sponsor. Il sindaco lo ha ribadito anche ieri mattina nel corso di una telefonata con il presidente di Teatri spa Gianfranco Gagliardi, ma ha anche precisato che serve del tempo: «Sono arrivato a Ca' Sugana a metà giugno, la stagione inizia a settembre - sottolinea - è impossibile trovare una soluzione in così breve tempo. Ma stiamo lavorando per costruire il contenitore con cui avviare una nuova fase del teatro. Chiedo a Fondazione Cassamarca uno sforzo, di garantire la solita offerta almeno per quest'anno. Dal prossimo si cambia».
Il problema è capire se Fondazione Cassamarca, alle prese con tagli dolorosi che non stanno risparmiando nulla, ha la possibilità di reggere. In ballo ci sarebbero circa 500mila euro, il valore della stagione di prosa. Opera e balletto sarebbero invece al sicuro. Conte ha chiesto di sforzarsi per altri nove mesi, quanto dura mediamente una stagione e poi la svolta arriverà. «Come Amministrazione ci stiamo dando da fare - assicura - la Fondazione formata da soci pubblici e privati è la strada giusta. Non ha senso invece la Fondazione di Partecipazione caldeggiata da Manildo: la stanno bocciando tutti, è rimasto l'unico a sostenerla».
L'AIUTO DI VENEZIA
Perno della Fondazione così come la immagina Conte sarà la Regione: «La presenza della Regione, che sarà dentro la nostra compagine, ci consentirà di entrare nel circuito dei Teatri Stabili assieme a Padova e Venezia. Il Comune intanto continuerà nel suo impegno (attualmente mette ogni anno circa 200mila euro per contribuire alla gestione ndr) e poi ci sono gli sponsor: abbiamo in corso delle trattative in fase molto avanzata e tante personalità che si sono offerte per la direzione artistica». Su una cosa però il sindaco non è disposto a trattare: «Il Comune non può continuare a spendere senza avere voce in capitolo - ribadisce - le scelte sulla stagione e sulla programmazione dobbiamo poterle fare noi o comunque dobbiamo essere coinvolti. Il prossimo direttore artistico dovrà essere una persona di nostra fiducia».
SAPER ATTENDERE
Rimane però la variabile tempo: per Ca' Spineda questi cambiamenti devono arrivare subito, per Ca' Sugana è necessario invece avere pazienza. «Non è possibile pensare di chiedere i soldi adesso e avere già tutto pronto per settembre - ripete il sindaco - quando dico che ognuno deve fare la propria parte, intendo proprio questo. Fondazione Cassamarca deve sforzarsi e garantire anche la prossima stagione. Il problema sono 500mila euro? Trovino il modo per affrontare la situazione, noi faremo tutto il possibile per aiutare. Hanno gestito il teatro per oltre vent'anni superando ogni avversità, gli chiedo un ultimo sforzo. Devono darmi le garanzie per lo svolgimento della prossima stagione e darmi il tempo di costruire l'involucro destinato a sostenere tutto. Stiamo attraversando una fase transitoria dove tutti dobbiamo fare qualche sacrificio».
Paolo Calia
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