Teatro al veleno Manildo a Conte: «Avete avuto poco coraggio»

Domenica 16 Giugno 2019
LA POLEMICA
TREVISO È ancora la questione teatro Comunale a infiammare il dibattito politico. E questa volta il duello corre tra i profili Facebook dell'ex sindaco Giovanni Manildo e l'attuale primo cittadino Mario Conte, che inizia per primo.
L'AFFONDO
Ieri mattina pubblica un post critico nei confronti non tanto del predecessore, quanto del Pd che critica la scelta di far entrare il Comunale nel circuito del Teatro Stabile del Veneto e lancia il sasso: «Mi rammarico per la posizione assunta soprattutto dal Partito Democratico, che per cinque anni non ha fatto nulla e ora pare mettersi di traverso preferendo un Teatro chiuso a uno attivo e con una programmazione di qualità. Quando siamo arrivati noi a Ca' Sugana la situazione era chiara: si era a un passo dal baratro e, se non avessimo fatto niente, ora ci troveremmo non solo un Teatro chiuso. Noi invece riteniamo sia un bel risultato aver salvato tutti i posti di lavoro e garantito la programmazione».
LA REPLICA
A stretto giro arriva la lunga, pacata ma non per questo morbida, replica di Manildo che da quando è uscito dal consiglio comunale preferisce tenersi alla larga dalle polemiche. Ma in questo caso fa un'eccezione: «Il post di Facebook di oggi in cui Mario Conte dice che non abbiamo fatto nulla in cinque anni per il teatro mi infastidisce, perché non e' vero». E dopo aver elegantemente accusato il sindaco di voler solo cercare un capro espiatorio, ricorda: «Nei cinque anni passati il Comune ha iniziato, prima non si faceva, a dare contributi al Teatro per oltre un centinaio di migliaia di euro l'anno, in modo che si potessero avere i contributi ministeriali per il Teatro di Tradizione, così si arrivava a quasi 500 mila euro l'anno per il Comunale, tutto di contributi pubblici, Comune e Ministero . Abbiamo siglato una convenzione per rendere il Teatro di più la casa di tutti potendo usufruire di alcune giornate gratuite ed alcune giornate a metà prezzo per l'utilizzo del Teatro, aprendolo così a vari enti e associazioni, accessibile a tutti. Poi, avviato questo percorso, abbiamo iniziato a discutere del cambiamento della convenzione tra Comune e Fondazione Cassamarca circa la concessione del Teatro. Abbiamo iniziato a parlare di costituire una nuova Fondazione per la gestione del teatro, cercando di convincere qualche scettico sia tra l'apparato del Comune che di quello di Fondazione. Abbiamo iniziato a discutere di Fondazione di Partecipazione e di nuova governance del Teatro: l'idea di un teatro di tutti i cittadini piaceva molto anche a chi ora ha ruoli apicali nel nuovo corso di Fondazione».
CORAGGIO
Ma proprio sull'idea di Fondazione di Partecipazione la svolta per il teatro si è incagliata e poi sono arrivate le elezioni: «La nuova amministrazione ha scelto per gestire il Teatro, anche per omogeneità politica sempre rivendicata e qualificata come valore aggiunto, la strada della Regione con Zaia e il Teatro Stabile con Beltotto. Una soluzione che per me non e' la più coraggiosa e neppure la migliore, ma che ha permesso a Fondazione di liberarsi di quello che stava diventando un problema». Per Manildo, dopo di lui, è «mancato il coraggio» per approfondire la possibilità di gestire diversamente il Comunale e valutare bene la Fondazione di Partecipazione. E tra la posizione dell'attuale sindaco e quella del suo predecessore, si sono consumati un'infinità di commenti e discussioni. Preludio di quanto accadrà domani in consiglio comunale.
Paolo Calia
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