Tbc a scuola, contagiati altri tre alunni

Venerdì 31 Maggio 2019
Tbc a scuola, contagiati altri tre alunni
IL CASO
MOTTA Non c'è proprio pace per la scuola elementare di Motta. Altri tre bambini hanno sviluppato la tubercolosi. La malattia è emersa dagli accertamenti specifici eseguiti dopo il secondo giro di test, su 404 alunni e 72 operatori scolastici, che aveva evidenziato nove positività: tre operatori e sei bambini entrati in contatto con il bacillo di Koch, l'agente infettivo responsabile della tubercolosi. Le radiografie al torace, l'analisi dei succhi gastrici con gastroaspirato e le Tac hanno portato a diagnosticare la malattia sui tre alunni.
IL BILANCIO
Il conto totale dei contagi legati al focolaio epidemico esploso a marzo salgono così a tredici: due maestre (compresa quella da cui è partito tutto) e undici bambini. Gli ultimi tre alunni contagiati sono asintomatici e presentano un indice di infettività pressoché nullo. L'Usl della Marca ha subito fatto scattare la terapia antitubercolare con tre farmaci. Un bambino è stato ricoverato in ospedale per un paio di giorni a causa di un problema allergico. Tutti e tre, comunque, affronteranno la terapia rimanendo a casa da scuola per almeno una settimana. L'obiettivo è farli tornare tra i banchi per la chiusura dell'anno scolastico. Ma dipenderà da come risponderanno alle cure. Intanto l'azienda sanitaria trevigiana ha segnalato i nuovi contagi all'Istituto superiore di sanità. Nei prossimi giorni i familiari dei tre piccoli verranno sottoposti al test preliminare Mantoux. Per i compagni di scuola, invece, non ci saranno altri esami: sono già stati controllati tutti. Le altre persone risultate positive al test Mantoux senza però aver sviluppato la malattia seguono la chemioprofilassi precauzionale.
IL PROTOCOLLO
«Questi tre casi di tubercolosi sono il prodotto ultimo, ci auguriamo, dell'insolito focolaio emerso a marzo spiega Sandro Cinquetti, responsabile dell'Igiene pubblica dell'Usl della Marca adesso controlleremo i familiari essenzialmente per rigore di protocollo. Anche per escludere la teorica e remota ipotesi che possano aver preso la malattia nell'ambiente della famiglia. Poi può darsi che nelle prossime settimane venga ricontrollato qualche soggetto che ritiene di aver avuto nell'ultimo anno contatti significativi con la maestra considerata caso indice». Questa ultima è ancora in isolamento a casa. Non è certo che possa tornare a scuola nemmeno per settembre. Oggi Cinquetti tornerà a fare il punto della situazione con Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, il super-esperto che a marzo ha incontrato i genitori nel palazzetto dello sport di Motta. «Non abbassiamo la guardia conclude il responsabile dell'Igiene pubblica metteremo in campo tutte le azioni necessarie fino a quando il focolaio non si potrà dire definitivamente chiuso».
Mauro Favaro
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