Stefanini, il libro scritto a cento mani

Domenica 29 Marzo 2020
LA STORIA
TREVISO Un libro scritto a cento mani, a distanza, insieme da studenti di seconda media e dai loro professori al tempo della scuola chiusa per Coronavirus, per non darla vinta all'emergenza. E per provare a raccontare da casa a suon di poesie, disegni e pensieri come l'isolamento dalle giornate di scuola rimaste adesso in sospeso possa per la prima volta far sentire nell'animo tutti più vicini a ciò che fino a ieri si era solo studiato nei libri di Storia.
IL PROGETTO
Non avesse fatto capolino un bel giorno il Covid 19, quaranta alunni delle classi 2G e 2H della scuola media Stefanini - protagonisti di questo diario di viaggio straordinario tra passato e presente - il prossimo 7 maggio nell'auditorium del loro istituto avrebbero portato in scena La Favola di Natale, opera dello scrittore e giornalista, Giovannino Guareschi, un ufficiale di complemento di artiglieria prigioniero per due anni nei campi nazisti di Czestochowa e Beniaminowo in Polonia prima e di Wietzendorf e Sandbostel in Germania dopo, scritta nel 1944 durante la sua prigionia. A corredo della rappresentazione con parti musicali portata in scena dagli studenti sarebbe uscito un volume, curato dalla docente di Lettere, Silvia Pascale, alla regia del progetto dell'istituto sul recupero della memoria.
L'IMPREVISTO
Ma con la scuola chiusa e il programma dello spettacolo mandato all'aria, tutti insieme i giovanissimi alunni, prendendo parola uno alla volta durante le lezioni on line, hanno chiesto senza esitazione alla loro professoressa: «Lei sta scrivendo un libro, perché non possiamo pubblicare pure noi i nostri lavori nel volume?». Detto fatto. Letta insieme la favola di Guareschi durante le quotidiane videolezioni, i ragazzi hanno iniziato a soffermarsi sulla storia, sui personaggi, sui disegni. Hanno saputo che la fiaba venne raccontata per la prima volta dal suo autore la sera della Vigilia di Natale del '44 nella baracca di un campo di concentramento, per provare a tirare su il morale ai compagni in prigionia. La storia stessa è l'incredibile viaggio onirico di un bambino di nome Albertino (figlio dell'autore) che cerca di raggiungere almeno alla vigilia di Natale il campo di concentramento dove si trovava il suo papà. Provando l'avventura di volare sopra il dolore con le ali della fantasia. «Ecco che i ragazzi hanno iniziato subito a inviare i loro contributi importanti al volume spiega la professoressa Pascale Con disegni, poesie e scritti. Tutti gli studenti sono partiti da un parallelismo. L'impossibilità a causa dell'emergenza del Coronavirus di uscire di casa. Noi non rischiamo di morire di fame, non siamo al freddo mi hanno detto gli studenti. Ma è la prima volta che ci troviamo nella condizione di essere privati della libertà. E così possiamo immedesimarci con quello che viene raccontato dal bambino della storia». Un'idea per supplire a uno spettacolo cancellato che diventa libro corale. Scritto dagli studenti nei giorni delle aule chiuse. Con il contributo del presidente dell'Anei di Padova, l'Associazione nazionale ex internati, Maurizio Lenzi, del presidente nazionale, Orlando Materassi e di alcuni docenti della Stefanini. E il sì dell'editore, Carlo Santi. infine la sorpresa di una mail con mittente la segreteria del Ministro della pubblica istruzione, Lucia Azzolina inviata attraverso la docente alla Stefanini. Con la preghiera di ringraziamento agli studenti: «La ringraziamo per il bellissimo lavoro inviatoci. La preghiamo di estendere i complimenti e il saluto della ministra ai suoi studenti per l'impegno nell'attività. Sono queste le azioni didattiche che fanno della nostra scuola una vera comunità».
Alessandra Vendrame
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