SPORT IN CARCERE
TREVISO Corrono in porta insieme, vince chi è più

Giovedì 6 Dicembre 2018
SPORT IN CARCERE TREVISO Corrono in porta insieme, vince chi è più
SPORT IN CARCERE
TREVISO Corrono in porta insieme, vince chi è più veloce. Sono un figlio e il suo super eroe preferito, il papà. Non lo fanno spesso in maniera fisica. Va meglio di notte, nei sogni. Ma poi al mattino ci si sveglia. Per questo sabato è stata una giornata importante per venticinque figli di detenuti. Perché finalmente hanno potuto giocare una partita vera con i loro genitori. E il carcere, luogo odiato, è diventato uno splendido stadio.
UNITI DAL PALLONE
Le scarpe pronte, la maglietta del giocatore preferito. E il pallone. A volte per essere felici basta un campetto. Che felicità poter tirare due calci in porta insieme al proprio papà. Un padre che non possono vedere che un'ora la settimana, e neppure sempre. Un uomo che rischia di perdere i loro momenti più belli, i loro ritmi di crescita. Perché nella vita ha fatto un errore. Ed è così, come nel triste adagio tragico, che le colpe dei padri ricadono sui figli. E che in certe famiglie la normalità è tenersi la mano in una sala udienza in mezzo a decine di altre persone. Ad un certo punto manca l'intimità, manca il contatto, manca la quotidianità. E le famiglie si slegano, i bambini rischiano di ripetere gli errori dei propri genitori. Per questo anche una semplice partita di pallone è in realtà un momento prezioso. Dove i padri si riscoprono padri e famiglie difficili possono provare a recuperare istanti di equilibrio.
IL PROGETTO
Sabato scorso alla Casa Circondariale di Treviso ha avuto luogo l'iniziativa la partita con il papà promossa, ormai per il quarto anno consecutivo, dall'Associazione Bambinisenzasbarre. L'evento ha contribuito a sensibilizzare il diritto dei detenuti alla genitorialità, nonché, alla promozione ed alla tutela della relazione affettiva tra i genitori detenuti ed i figli. A questo progetto ha lavorato con impegno Siro Simonetto, funzionario giuridico pedagogico grazie alla disponibilità offerta dal Direttore dell'Istituto Tiziana Paolini, sempre sensibile alle iniziative che riguardino il rapporto genitori-figli.
I VOLONTARI
I piccoli campioni avevano magliette dedicate, realizzate da Bambinisenzasbarre, e a fare il tifo per loro anche Sara Vianello dell'Associazione La Chioma di Berenice che durante tutto l'anno, grazie all'opera delle volontarie, segue il tema della genitorialità dietro le sbarre con il progetto Bambini col Sorriso. Ma in campo è scesa anche la Caritas Tarvisina con i propri operatori. Un sabato normale in un parco cittadino. Un sabato straordinario entro i perimetri del carcere di Santa Bona. Per 15 detenuti e 25 bambini un pomeriggio da ricordare, a prescindere dai goal. Una giornata in tutto è tornato semplice e normale, dando un calcio al pallone.
El.Fi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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