Spara alla nuora col fucile e si uccide

Giovedì 3 Giugno 2021
IL DELITTO
SPRESIANO L'ultimo dissidio è nato per il cagnolino del figlio e della nuora che scorrazzavano in giardino. Ma era stato solo l'ultimo di una serie di piccoli litigi che però di certo non potevano far presagire quanto accaduto ieri pomeriggio, quando Lino Baseotto, pensionato di 81 anni, ha imbracciato il suo fucile da caccia e ha aperto il fuoco contro la nuora, Bruna Mariotto, 51 anni, uccidendola sul colpo sull'uscio di casa, nel giardino della villetta a due piani di via XXIV maggio a Lovadina di Spresiano. L'uomo l'ha colpita sul volto, non lasciandole scampo. Ad assistere alla scena la nipotina di appena 12 anni, che disperata si è accasciata accanto al corpo della madre mentre il nonno, dopo aver fatto qualche passo, si è chiuso nel capanno e ha rivolto l'arma contro sé stesso, togliendosi la vita. La ragazzina, nel frattempo, si è rifugiata nel bagno di casa dopo l'intervento di due vicini, che sentito il primo colpo hanno scavalcato i cancelli e hanno chiamato il 112, cercando di allontanare la 12enne dalla madre. Subito dopo, erano le 17.30 di ieri pomeriggio, ai carabinieri della stazione di Spresiano e della compagnia di Treviso, guidati dal comandante Ermanno Magistris, intervenuti sul posto assieme al 118, non è restato che constatare il decesso del pensionato e della nuora, preoccupandosi prima di tutto di trovare qualcuno cui affidare la ragazzina in attesa dell'arrivo del padre, Claudio Baseotto, dipendente della Grigolin di Spresiano.
LO CHOC
Nell'abitazione, oltre a Lino Baseotto, la nuora Bruna Mariotto, dipendente di una ditta che si occupa di pulizie, e la nipotina, c'era anche la moglie del pensionato, la signora Rosa. I due anziani abitano al pianterreno della bifamiliare mentre il figlio Claudio e la moglie Bruna al piano rialzato. Claudio, ieri pomeriggio, era uscito da solo, per fare visita a dei conoscenti. Erano da poco passate le 17.30 quando i vicini di casa hanno avvertito il primo colpo di fucile. Credevano si trattasse di un incidente, magari di una bombola di gas scoppiata in casa. In due hanno scavalcato il cancello dell'abitazione. Volevano prestare aiuto, temevano che qualcuno potesse essere rimasto ferito. Ma quando hanno raggiunto la porta sul retro hanno scorto il corpo di Bruna a terra. Il volto era quasi irriconoscibile a causa del colpo di fucile, che l'ha colpita in piena faccia. Giaceva accanto allo stendino dei panni appena raccolti. La figlia 12enne era al suo fianco, urlava disperata quando uno dei due vicini l'ha presa sottobraccio e l'ha scortata in casa. Voleva portarla via, ma la ragazzina ha chiesto di andare in bagno. È in quel momento che è stato avvertito il secondo colpo. Lino, in quegli attimi, si toglieva la vita all'interno del capanno degli attrezzi. È lì che pochi minuti dopo hanno rinvenuto il suo corpo esanime i carabinieri, chiamati in successione anche da altre persone che avevano sentito gli spari.
LE INDAGINI
Per i militari dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore Daniela Brunetti, arrivata in sopralluogo assieme al medico legale Alberto Furlanetto, non è stato difficile ricostruire cosa fosse accaduto. Il fucile detenuto da Baseotto, da sempre appassionato di caccia, è stato subito posto sequestro. Ora verranno fatti gli accertamenti di rito sull'arma, posta sotto sequestro, per capire se fosse legittimamente detenuta. Nella villetta hanno lavorato a lungo, fino a tarda serata, gli uomini della scientifica mentre i carabinieri raccoglievano le testimonianze dei vicini di casa e dei familiari di Baseotto e di Bruna Mariotto, compreso quelle del marito Claudio e del fratello di lei. Stando a quanto emerso le lamentele sui cani del figlio e della nuora sarebbero stata solo le ultime dopo una serie di screzi, ma tutti legati a motivi definiti dagli investigatori del tutto futili.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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