Spaccata e fuga con i gioielli

Domenica 24 Dicembre 2017
Spaccata e fuga con i gioielli
CARBONERA
Veloci, pratici, efficienti. Con un Suv della Mercedes usato come ariete per abbattere la vetrata antiproiettile della gioielleria. Il colpo di ieri notte all'emporio di preziosi di Fidelma Magnan, in via Roma 30 a Carbonera, è di quelli che fanno male. Non solo per i danni strutturali, molto ingenti. Non solo per la quantità di gioielli su cui i banditi hanno messo le mani. C'è anche uno scioccante senso di impotenza di fronte al meticoloso lavoro di professionisti del crimine che hanno eluso qualunque dispositivo attivo o passivo di difesa: più forti della vetrata antiproiettile, più veloci della vigilanza privata e dei carabinieri allertati in tempo reale dai sistemi di allarme.
DISPERAZIONE
«Mi hanno distrutto tutto, il vetro non è servito a niente -racconta la proprietaria ancora sotto choc a distanza di ore- Dei gioielli esposti non è rimasto nulla, hanno portato via anche le pietre più piccole. Se sono fuggiti col Suv della spaccata? Sì, ma forse ad attenderli vicino c'era un altro mezzo».
LA TECNICA
Il Suv in sè è un bestione piuttosto pesante che, lanciato a tutta velocità può fare parecchi danni. Ma la banda ci ha pensato su e ha deciso di non correre rischi. O meglio di aumentare la potenza distruttiva dell'impatto concentrando tutta l'energia in un punto preciso. E per raggiungere il risultato ha montato sul parafango anteriore del veicolo un palo: è stato quello a sfondare la vetrata permettendo loro di scendere e di trovarsi praticamente i gioielli fra le mani. La velocità di esecuzione è stata tale che hanno anche trovato il tempo di caricare in macchina la cassaforte della gioielleria. Di fatto era vuota, ma questo non sposta di una virgola l'esito dell'azione criminosa.
LE INDAGINI
Il bottino è, a essere generosi, di decine di migliaia di euro. Le indagini hanno qualche appiglio interessante perchè comunque tutto il colpo è stato ripreso dall'impianto di videosorveglianza del negozio. Quando scocca l'una di notte, si vedono distintamente tre individui scendere dal mezzo e affannarsi per raccattare tutto ciò che potevano. Non sarà molto, ma è pur sempre un punto di partenza.
POCHE TRACCE
I carabinieri hanno subito isolato l'area e portato a termine il sopralluogo di rito. Ora cercheranno di dare un nome e un volto ai componenti del commando. I militari cercheranno anche di trovare traccia dei fuggiaschi sulle telecamere della zona, impresa comunque disperata, dato il reticolo di vie secondarie che permette di allontanarsi da Carbonera senza dover per forza passare sotto la luce dei riflettori. Un errore che difficilmente questa banda deve aver fatto.
Alberto Beltrame
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