Sospettati e cacciati dalla Marca

Mercoledì 22 Maggio 2019
(ef) Quello del 18enne tunisino è solo l'ultimo dei casi di stranieri residenti nella Marca espulsi per legami con il terrorismo islamico. Nel gennaio 2018 I due fratelli di origine macedone residenti tra Susegnana e Conegliano Fikret e Berzat Daliposki, di 44 e 46 anni, allontanati dall'Italia perchè sospettati di aderire ad un'associazione internazionale di terrorismo di matrice jihadista. Diverso il caso di Fagrouch Hmidane, marocchino di 33 anni e imam della moschea di via Pisa, espulso nel 2016 dopo essersi rifiutato ottenuta la cittadinanza di giurare sulla Costituzione italiana. Destò scalpore anche l'allontanamento di un 39enne macedone, Redjep Limani, referente del centro islamico Fratellanza di San Zenone e padre del bambino che davanti ai compagni di scuola inneggiò all'Isis giustificando gli attentati di Parigi. Ma naturalmente il caso di maggior peso riguardò Idriz Haziraj, il 20enne kosovaro finito nella lista degli 8 indagati per terrorismo dalla Procura distrettuale. Lui che in passato aveva lavorato all'aeroporto Marco Polo di Venezia e che ora viveva, strana coincidenza, davanti al Canova (lavorando come barista e cameriere al Bar Aeroporto), è stato imbarcato con un biglietto di sola andata per il Kosovo. Faccia d'angelo, così lo chiamavano i vicini di casa, passava diverse ore in casa da solo in camera, attaccato al computer. «Era follower di guerriglieri dell'Isis - scrivono i giudici - tra cui alcuni veri e propri foreign figthers».
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