Snowboard sul Sacrario «Basta, ora si cambia»

Lunedì 21 Dicembre 2020
Snowboard sul Sacrario «Basta, ora si cambia»
PIEVE DEL GRAPPA
«Domani mattina (oggi per chi legge) faremo il punto con il direttore del Sacrario, ma mi rendo conto che qui dobbiamo cambiare un po' tutto». E' amareggiata, sicuramente arrabbiata, la sindaca di Pieve del Grappa Annalisa Rampin dopo aver visto, e a fatica commentato, la performance di tre fenomeni come li chiama lei, che hanno usato lo snowboard per scendere dalla via Eroica del sacrario di cima Grappa.
Ha immediatamente avvertito Onor Caduti di Roma, parlato con i carabinieri che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo e altre iniziative potranno essere prese nei prossimi giorni. Un episodio di una gravità estrema, una vera e propria profanazione di un luogo che ospita le spoglie di ventimila soldati morti ma chissà quanti ce ne sono ancora di dispersi in questo monte di terra e sangue.
I CATTIVI ESEMPI
E sia chiaro che quello dei ragazzi snowbordisti è solo l'ultimo episodio visto che oramai da qualche anno al sacrario purtroppo succede un po' di tutto; c'è gente che fa picnic, che arriva in mountain-bike, che corre, che fa anche fondo e poi gare podistiche sia estive che invernali.
«Ci sono anche spettacoli, concerti, con un certo contenuto per carità, ma che sicuramente a Redipuglia (tanto per fare un esempio) non si fanno. E ci si chiede perché sul Sacrario del Grappa sì. Ci si chiede perché sul Sacrario del Grappa è permesso tutto questo» si domanda il sindaco. Che, aggiunge: «In effetti dovremo rivedere e lo faremo di sicuro anche tutta la politica circa la promozione turistica perché qui qualche cosa ci deve essere sfuggita -ammette la sindaca Rampin- In questi anni abbiamo fatto molto per promuovere questo luogo, forse abbiamo fatto troppo. Dobbiamo cambiare, dobbiamo chiederci se tutti i messaggi che abbiamo inviato da un punto di vista promozionale sono messaggi giusti che sono arrivati dove volevamo oppure no».
TROPPA LIBERTA'
Il pensiero va anche a tutte le manifestazioni che vengono organizzate in cima Grappa che possono far pensare che in quel luogo si possa far tutto. «In effetti, abbiamo visto di tutto ma ora basta perché poi quando si vedono scene come quelle di questi giorni, creano solo un grande imbarazzo». Rimane comunque il problema del controllo di quel sito che non è un semplice monumento ai Caduti, ma è il nostro Altare della Patria per quello che rappresenta.
Ed appunto per il suo valore nazionale non è ammissibile che una pandemia lo privi del normale controllo da parte delle autorità preposte. Perché per il Sacrario del Grappa il nemico non è la pandemia ma l'ignoranza, la superficialità e fors'anche la rassegnazione.
Gabriele Zanchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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