Si nuota, ma solo all'esterno «Limitazione insostenibile»

Domenica 16 Maggio 2021
LA RIPARTENZA
TREVISO «Abbiamo voluto dare un segnale della nostra volontà di ripartire. Ma era chiaro fin da subito che non ci sarebbe stata grande affluenza e soprattutto che andare avanti in questo modo non è sostenibile». Dopo quindici mesi di stop, ieri le Piscine di Treviso hanno potuto riaccogliere per la prima volta chi voleva fare due bracciate per divertimento, anziché i soli atleti agonisti. Tuttavia le disposizioni governative hanno limitato questa possibilità ancora solo alle vasche all'aperto. Proprio per queste restrizioni, non si può affatto parlare di una vera riapertura, ribadisce Roberto Cognonato, presidente della Natatorium, la società che gestisce l'impianto comunale di viale Europa (oltre a quello di Selvana) e numero uno regionale della Federnuoto.
LO SFOGO
«Abbiamo utilizzato questa giornata per così dire a fini promozionali: come incentivo e incoraggiamento alla ripresa dell'attività. Ma queste limitazioni rendono la cosa insostenibile», conferma. Primo problema, naturalmente, il meteo (in questi giorni ancora meno primaverile della norma): le temperature della stagione invogliano ben poco a farsi una nuotata all'aria aperta. Anche a Treviso dove pure la piscina scopribile ha l'acqua climatizzata a 29 gradi. In più va aggiunto il divieto imposto dai protocolli di utilizzare le docce. Se qualche coraggioso appassionato ha voluto comunque tornare a farsi una vasca dopo il lungo digiuno, gli operatori del settore sottolineano come, passato l'entusiasmo del primo momento, ben in pochi vorranno continuare in questa situazione.
LE DIFFICOLTA'
Non a caso, nessun'altra struttura nei dintorni ieri ha riaperto, nota Cognonato. Anche oggi l'impianto di Santa Bona sarà accessibile (dalle 9 alle 19) e da domani riprenderà una serie di attività didattiche. E sempre domani pomeriggio la i rappresentanti della Federazione e della associazioni di categoria dei gestori daranno vita ad una dimostrazione in occasione della prima giornata di finali degli Europei di nuovo a Budapest (in contemporanea le società avvieranno una campagna di sensibilizzazione via social). «Per testimoniare che lo sport natatorio è al collasso e se da parte delle istituzioni non c'è un impegno reale a far riaprire al più presto tutte le piscine, anche quelle coperte, e dare adeguati ristori, il settore non sopravviverà».
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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