Serata nelle aule del Canova «Il classico prepara al futuro»

Lunedì 20 Gennaio 2020
LA NOTTE DEI LICEI
TREVISO Gli studi classici come passepartout per il mondo del lavoro che cambia. Nella notte nazionale del liceo classico, che venerdì sera ha aperto le porte di tutti i licei in Italia, è il Canova di Treviso a fare gli onori di casa. A tu per tu con i futuri liceali e le loro famiglie c'erano quattro testimoni d'eccezione, tutti ex studenti del classico di cui tre ex canoviani: Luigi Garofalo, professore ordinario di Diritto Romano all'Università di Padova e presidente di Fondazione Cassamarca, Davide Pozzobon, direttore dell'Unità operativa di attività diurna chirurgica dell'Uls 2, Giuseppe Milan, direttore generale di Assindustria Veneto Centro, e Bruno Giordano, presidente del Gruppo Giordano e vicepresidente di Confindustria Verona.
L'OBIETTIVO
A loro in compito di spiegare che cosa il mondo del lavoro e dell'università chiede oggi a un liceo per essere al passo con i tempi e i suoi cambiamenti: «Il liceo aiuta a sviluppare la capacità di adattarsi al contesto spiega Giuseppe Milan, ex canoviano E nel mondo del lavoro oggi sopravvive chi è capace di adattarsi ai cambiamenti. La formazione classica dà la capacità di poterne tenere il passo. In questa fase storica è la flessibilità a dettare le regole, basti pensare che il 50 per cento delle professioni di una volta non esistono più». Se fino a ieri era alle libere professioni che aspiravano i liceali, oggi il classico rimane la scuola che insegna a saper studiare, se dovesse servire, per tutta la vita: «Molte professioni un tempo viste come la realizzazione massima oggi sono diventate obsolete evidenzia Luigi Garofalo pure ex studente del Canova La cosa più importante è imparare a mettere più frecce nel proprio arco, e la cultura classica resta uno straordinario decodificatore. Serve a sviluppare capacità critica, contenuti e valori che servono a capire il mondo».
L'EVOLUZIONE
Dal prossimo anno scolastico le materie umanistiche al Canova sono pronte a far spazio anche a un potenziamento di quelle scientifiche: la scuola accoglierà infatti l'indirizzo medico. Un progetto pronto a decollare grazie alla stretta di mano con l'Uls 2: «Questo progetto è una grande opportunità di orientamento spiega Davide Pozzobon, anche lui ex alunno del Canova Un'occasione per entrare in contatto con le professioni sanitarie e biomediche». Intanto dalla prossima settimana sono pronti a entrare a scuola una rosa di medici specialisti per dialogare con gli studenti. Lettere e scienza pronti a diventare stavolta non antagonisti ma alleati. Per non parlare della tecnologia che strizza l'occhio alla cultura classica per garantirsi sempre una marcia in più: «Nei colloqui di lavoro la prima cosa che chiedo ai giovani è di raccontarsi e di saper mettere in ordine le proprie esperienze sottolinea Bruno Giordano Abbiamo ormai perso la capacità del retore. È invece importante farsi capire. E la curiosità umanistica è la molla dell'innovazione».
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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