Schianto sull'albero: muore a 19 anni

Lunedì 12 Marzo 2018
Schianto sull'albero: muore a 19 anni
SPRESIANO
Un attimo di disattenzione, forse colpa della stanchezza, l'auto sbanda e il volante diventa un'inutile appendice: la vettura, una Ford, va poi ad accartocciarsi su un platano. È morto così, ieri intorno alle 4.30, a poche centinaia di metri da casa, il 19enne Tommaso Calesso. Batteva ancora il cuore del ragazzo quando i pompieri, dopo averlo liberato dalle lamiere, lo hanno consegnato al 118. Poi la corsa in ospedale dove Tommaso è morto. Troppo gravi i traumi riportati nello schianto. Una tragedia immensa che ha lasciato affranti papà Alessandro, mamma Nadia, la sorella Marta, un pilastro della comunità di Spresiano, e i tanti amici.
IL BOATO
Il tragico incidente è accaduto in via Cristoforo Colombo, vicino alla stazione ferroviaria di Spresiano. Un boato ha squarciato la notte. Immediato l'allarme. La Ford, dopo aver percorso una semi-curva, è scivolata sull'asfalto, forse a causa della pioggerellina che cadeva insistente. Tommaso, che aveva trascorso la serata all'odissea, ha cercato di tenerla in strada ma non ce l'ha fatta. L'auto ha fatto una piroetta, finendo con la fiancata destra sull'alberello che ha sfondato l'abitacolo, sventrandolo ma senza raggiungere il guidatore. Il contraccolpo, però, è stato così forte da causare lesioni gravissime al 19enne. Il prodigarsi dei medici, che inizialmente erano riusciti a stabilizzare il quadro clinico, si sono poi rivelati inutili.
LOTTA CONTRO IL TEMPO
Quando il personale del 118 e vigili del fuoco sono arrivati in via Colombo si sono trovati di fronte a una scena che metteva i brividi. L'abitacolo della Ford, distrutto nell'urto, si era trasformato in una trappola per il 19enne. Alla luce delle lampade tenute accesse dai gruppi elettrogeni, i pompieri hanno ingaggiato una lotta contro il tempo per liberare il ferito. Hanno usato strumenti sofisticati tra i quali una pinza oleodinamica, con la quale hanno allargato le lamiere e raggiunto il giovane. Hanno poi dovuto risolvere un'ulteriore complicazione. La cintura, regolarmente allacciata, impediva di recuperare Tommaso. Hanno così dovuto tagliarla. E solo a quel punto il corpo del 19enne è stato recuperato e consegnato ai medici del 118 che hanno provveduto a intubarlo e stabilizzarlo.
LA SPERANZA
Le condizioni di Tommaso Calesso sono subito apparse gravi, quasi disperate, ma sembrava che gli specialisti dell'emergenza fossero riusciti nell'ennesimo miracolo. Poi la corsa a tutta velocità verso il Ca' Foncello, dove era già stata preparata una sala operatoria per un eventuale intervento chirurgico, per allentare la pressione di un'emorragia interna. Ma pochi minuti dopo il ricovero il cuore del 19enne, nonostante il prodigarsi dei chirurghi, si è irrimediabilmente fermato. E ai medici non è rimasto che dichiarare la morte di Tommaso.
LE LACRIME
È stato un incidente senza testimoni, ma la Polizia Stradale, che non ha trovato segni di frenate sull'asfalto, ha escluso il coinvolgimento di altri mezzi. Tommaso è finito fuori strada da solo, trovando la morte. Fin dalle prime luci dell'alba, i coetanei e gli amici di Tommaso, venuti a conoscenza della morte del 19enne hanno iniziato a scambiarsi messaggi disperati, piangendolo. Perché Tommaso era molto conosciuto e amato per l'impegno sociale, ma soprattutto perché amava la musica, in particolare il rap, ed era intenzionato - da quando riferiscono gli amici - a fondare una band.
Roberto Ortolan
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