Schianto sul tornante muore ciclista 40enne

Domenica 20 Ottobre 2019
L'INCIDENTE
VALDOBBIADENE Di chilometri ne aveva percorsi a migliaia, sempre in sella alla sua bicicletta con la quale aveva pure partecipato a diverse competizioni a livello amatoriale. Ma ieri mattina, mentre scendeva da Combai, è stato tradito da un tornante, ha perso l'equilibrio ed è scivolato sull'asfalto, andandosi a schiantare contro un'auto che stava procedendo in direzione opposta, risalendo la collina. L'urto sull'asfalto, nonostante il caschetto allacciato in testa, è stato violentissimo e nulla hanno potuto medici ed infermieri per salvargli la vita. È morto così a Guia di Valdobbiadene Massimiliano Baro, 40enne di Maserada sul Piave animatore in una comunità per persone disabili a Musile di Piave. Una vita dedicata agli altri quella di Massimiliano, che lascia la moglie Cristina con la quale aveva guidato diversi gruppi nelle attività parrocchiali di Maserada.
LA DINAMICA
L'incidente è avvenuto alle 10.20 lungo la Sp 36 Del Combai, nel tratto chiamato via Madean. Baro era partito un paio d'ore prima da Maserada per un breve allenamento tra le colline di Valdobbiadene. Sarebbe rientrato a casa per l'ora di pranzo. Era ormai alla fine della lunga discesa e aveva affrontato diverse curve immerse tra i filari delle vigne quando si è trovato di fronte al tornante maledetto. Il 40enne, lanciato verso valle, ha cercato di curvare verso destra ma ha perso il controllo della bici ed è caduto a terra, sbattendo violentemente la testa sull'asfalto. Sul lato opposto della carreggiata, in quello stesso momento, stava transitando l'Audi A3 condotta da M.M., 39enne di Sedico, che si trovava in compagnia di un amico 32enne. La bici in carbonio di Baro era già a terra quando la vettura si è scontrata con il telaio della due ruote, finita sul lato sinistro della macchina e collidendo con la mascherina fendinebbia.
I SOCCORSI
Dall'ospedale di Montebelluna è stata immediatamente inviata a Guia un'ambulanza ma per il 40enne non c'era più alcuna speranza. Medici ed infermieri hanno cercato di salvargli la vita ma ormai, purtroppo, non c'era altro da fare che constatare il decesso del povero ciclista, morto sul colpo a causa del violentissimo impatto sull'asfalto. In via Madean sono arrivati subito dopo gli agenti della polizia stradale di Castelfranco e, in supporto, i colleghi di Treviso assieme ai carabinieri di Valdobbiadene, che si sono occupati di deviare il traffico in attesa che i colleghi della Polstrada ultimassero i rilievi dell'incidente. Toccherà a loro chiarire dinamica e responsabilità dello schianto e riferire quanto ricostruito alla Procura, anche se al momento non sembrerebbero esserci particolari responsabilità da parte dell'autista dell'Audi, anche se dovranno essere valutate con precisione distanze e velocità dei mezzi coinvolti nell'impatto costato la vita a Massimiliano Baro.
IL LUTTO
La notizia della morte di Massimiliano ha sconvolto la comunità di Maserada e Varago, dove il 40enne è nato e cresciuto. Appassionato di ciclismo e membro del Gruppo Sportivo Culturale del paese, Baro era sposato con Cristina e ha sempre dedicato la sua vita agli altri. «È una tragedia terribile e inaspettata - lo ricorda Don Mirco Moro -. Massimiliano lavorava come animatore in una comunità per disabili del Veneziano ma anche in parrocchia ha sempre partecipato alle attività, occupandosi dapprima ai gruppi di catechesi e poi facendo da animatore ai giovanissimi. Si occupava con sua moglie del gruppo dei fidanzati che seguivano i percorsi matrimoniali. Una persona saggia nonostante la giovane età. Per tutta la comunità è un colpo durissimo».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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