Schede dello stesso colore, incubo dei presidenti di seggio

Lunedì 21 Settembre 2020
Schede dello stesso colore, incubo dei presidenti di seggio
IN CITTÀ
TREVISO Le suore arrivano in quattro su una C3: entrano, votano e in fretta escono. Guanti, igienizzanti e contingentamento regalano in media 15 minuti d'attesa. Ma il vero problema sono le schede: di formati diversi ma entrambe verdi. Se si mescolano il seggio deve essere bloccato. Per questo alcuni presidenti hanno effettuato la doppia consegna: prima si vota per il referendum costituzionale, poi per eleggere il nuovo consiglio regionale. «Ma i tempi sono raddoppiati».
IN FILA
Prima consultazione elettorale in epoca Covid: alle code degli scrutinatori per effettuare il tampone seguono le code per le votazioni. Ieri in mattinata sono state segnalate file alle Coletti. E dopo le 11 alle Stefanini e alle Gabelli. «Le donne si lamentano - conferma la polizia giudiziaria, deputata a garantire la sicurezza delle operazioni - ma dobbiamo evitare assembramenti interni». Ad aumentare è stato soprattutto il lavoro per i seggi speciali, quelli che vanno a raccogliere i voti negli ospedali. «Arriviamo in corsia direttamente nei reparti - conferma il presidente del seggio speciale al San Camillo Simone Provenzale - ci sono le suore e le operatrici: siamo accompagnati in una sala che usiamo come ufficio per i verbali. Poi si va direttamente nei reparti: per gli allettati la scheda è consegnata direttamente in corsia, mentre la parte riabilitazione c'è stata data una sala dove esprimere i voti».
LE SCELTE
«Mi piace Rachele Scarpa, giovane e piena di temperamento. Voglio darle fiducia» conferma Monica T., al seggio con la madre. «Ho votato per il si al taglio dei parlamentari. Credo che anche l'iter di votazione delle leggi possa essere più snello e aiutare l'operatività», conferma Andrea Marson. Più propensi a rivelarsi sul referendum che sulla scelta del candidato, molti trevigiani hanno aderito al taglio dei parlamentari. Anche alle Prati e alle De Amicis la mattinata trascorre tranquilla, con un picco dalle 11 e nel pomeriggio dopo le 18. Proprio dalle scuole di via Caccianiga arriva la lamentela di un elettore trevigiano. «Mi sono state consegnate le schede chiuse quando invece dovrebbero essere aperte per far vedere all'elettore che non sono segnate. Alla mia osservazione allo scrutatore e al presidente di seggio mi hanno risposto che non avevano avuto indicazioni in merito. Molto grave, ho avvisato la Prefettura». Ma, carte alla mano le istruzioni però parlano chiaro: opportuno ma non obbligatorio. Marcello Zambon è un veterano del seggio. «Fino ad ora non abbiamo avuto alcuna difficoltà - racconta dalle Gabelli - abbiamo scritto ovunque che stiano attenti a non confondere le due schede. Nessun rallentamento. C'è molta disciplina e tutti arrivano con le mascherine. Certamente lo svolgimento richiede tempi maggiori, ma l'elettore è collaborativo». Sulle attese insistono anche dalle Stefanini.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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