Scatta la paura nei Cerd: «Richiedenti asilo tra le auto»

Giovedì 6 Agosto 2020
Scatta la paura nei Cerd: «Richiedenti asilo tra le auto»
LE SEGNALAZIONI
TREVISO L'ex caserma Serena resta controllata a vista dalle forze dell'ordine. Ma la paura si allarga anche all'esterno. Adesso scoppia il caso dei Cerd. Fino a una settimana fa molti richiedenti asilo ospitati nella struttura passavano le giornate assieme ad altri migranti davanti agli ecocentri per fare incetta di apparecchi elettronici da recuperare. E in queste situazioni i controlli sono praticamente impossibili. A Silea è già scattata l'allerta. Nei giorni scorsi il Comune ha segnalato alla Prefettura la presenza all'ingresso del Cerd di un gruppetto di migranti identificati come ospiti dell'ex Serena. Dopo le verifiche del caso, la Prefettura ha comunicato che nessuno era uscito da lì e che con ogni probabilità quelli che la polizia locale aveva riconosciuto erano migranti che prima erano ospitati nell'hub e che poi hanno trovato un'altra sistemazione.
I TIMORI
Ma va da se che il timore rimane. «C'è il timore perché capita che i migranti mettano la testa nell'auto delle persone in coda al Cerd per vedere se ci sono rifiuti da recuperare avverte Rossella Cendron, sindaco di Silea quello che prima poteva essere inquadrato come un atteggiamento a volte fastidioso, adesso diventa un problema di natura sanitaria». Anche da Roncade chiedono maggiore attenzione. Qui, in particolare, è emersa la positività di un giovane profugo del Bangladesh, ospitato in un appartamento gestito dalla cooperativa Auryn, che aveva contatti stretti con i richiedenti asilo dell'ex Serena, così come i profughi che convivevano con lui, finiti tutti in isolamento. «I rapporti sociali sono naturali sottolinea il sindaco Pieranna Zottarelli ma non è accettabile se anche vi è solo un sospetto di contagio che questi vengano consentiti. Ai cittadini dico di stare tranquilli perché tutto è sotto controllo, ma è necessario continuare a rispettare con grande rigore le misure utili a prevenire il contagio».
LA STRIGLIATA
In buona sostanza, il primo cittadino di Roncade richiama tutti, compresi i gestori dei centri di accoglienza, a rispettare al meglio le misure di prevenzione. «Sono arrabbiata perché con tutti i sacrifici fatti in questo periodo, da parte di tutti, che vi siano situazioni di positività fa allarmare e, appunto, arrabbiare: non possiamo permetterci un nuovo lockdown scandisce certo, non si deve colpevolizzare chi risulta positivo al Covid-19, ma mi arrabbio con chi ancora oggi non rispetta le misure di prevenzione». Parole di fatto in linea con quelle pronunciate da Mario Conte, sindaco di Treviso, sull'ex Serena. «In questo caso l'interlocutore del Comune è il ministero dell'Interno, anche per quanto riguarda la richiesta di danni, che è più una questione di principio che non economica sottolinea certo è che la Nova Facility avrebbe potuto gestire la situazione dell'ex Serena anche in altro modo, magari aggiungendo del personale rispetto a quello in servizio, così da lavorare sul rispetto delle misure di prevenzione». Tra l'altro il migrante risultato positivo a Roncade aveva lavorato anche in un fast food nella zona a sud di Treviso. L'Usl della Marca, però, esegue controlli puntuali. E predica calma. «Non lavorava da un mese spiegano quindi non è stato necessario eseguire tamponi sui contatti nell'ambito lavorativo».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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