Santa Lucia, voto contro il Green pass il consiglio boccia il certificato verde

Mercoledì 29 Settembre 2021
Santa Lucia, voto contro il Green pass il consiglio boccia il certificato verde
LA PROVOCAZIONE
SANTA LUCIA DI PIAVE Dopo l'iniziativa del gazebo fuori dal municipio come suo ufficio per contrarietà all'obbligo di Green pass, il sindaco Riccardo Szumski ha portato in consiglio comunale un ordine del giorno contro la certificazione verde. Un documento per il quale il consiglio comunale è stato chiamato ad esprimersi ufficialmente sulla questione, a prendere una chiara posizione politica non potendo fare nulla di più. «È una presa di posizione politica contro una limitazione dei diritti dei cittadini ha detto Szumski L'obbligo del Green pass è un ricatto». Dopo una discussione nella quale sono intervenuti soltanto i tre consiglieri di minoranza ci sono stati soltanto due voti contrari, di due dei tre consiglieri comunali di opposizione. La proposta messa all'ordine del giorno dal sindaco è stata scritta dal costituzionalista Daniele Trabucco.
IL TESTO
Il consiglio comunale di Santa Lucia di Piave si legge nella documento - ritiene che l'obbligo del Green pass adottato dal Governo, dopo tutta una serie di Dpcm e decretazioni di urgenza che sviliscono la Costituzione ed i suoi imprescindibili vincoli di difesa dei diritti naturali dei cittadini, si configuri come un ricatto nei confronti delle persone financo nello svolgere attività indispensabili all'esistenza, quali quella lavorativa, con motivazioni sanitarie emergenziali, di ormai dubbia consistenza, per questo esprime la sua contrarietà allo strumento del Green Pass così come adottato. Nel documento si legge Nessuno nega, nella logica del bilanciamento la prevalenza della salute quale interesse della collettività, come recita l'art. 32 della Costituzione, ma questa deve rispondere ai criteri di adeguatezza, necessarietà e proporzionalità. Criteri che secondo il costituzionalista non sono rispettati. Senza dubbio il vaccino presenta benefici in quanto, affermano gli scienziati del Cts, è in grado di ridurre gli effetti patologici più gravi del virus scrive -; tuttavia esso, al di là della sua immissione in via d'urgenza, non esclude che anche i vaccinati possono essere contagiati e trasmettere il contagio ad altre persone. Questa certezza scientifica allora non sembra possa essere ignorata dalla politica nel momento in cui decide di varare ulteriori misure che restringono ancora l'esercizio delle libertà da parte dei non-vaccinati e allargano la forbice della discriminazione. È quello che Szumski sostiene da tempo, seppure non si ritenga un no vax.
LA LOTTA
Il punto fermo sul quale il sindaco/medico porta avanti la sua battaglia non sono i vaccini, ma la contrarietà al Green pass. «Il Green pass è una violazione di norme costituzionali e dei diritti naturali delle persone ha concluso Szumski - che io posso chiamare solo misure di stampo coercitivo della libertà». Ovviamente l'approvazione non è passata inosservata. «Nel documento viene sottolineata l'utilità del vaccino contro il coronavirus. E questo è fondamentale. Se poi un Comune approva un testo contro una legge, la questione riguarda la Prefettura, non l'Usl». Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria, commenta così il via libera al testo contro il Green Pass. La posizione di Szumski è ancora al vaglio della commissione istituita dall'Usl per verificare il rispetto dell'obbligo vaccinale da parte del personale sanitario. Se non emergerà un motivo fondato per evitare l'iniezione anti-Covid, verrà sospeso, con relativo taglio dello stipendio.
Elisa Giraud
(ha collaborato Mauro Favaro)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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