Sant'Artemio «Se si vende il parco resti pubblico»

Mercoledì 12 Dicembre 2018
IL DIBATTITO
TREVISO «Vendere il Sant'Artemio non è un'eresia. Noi lo abbiamo salvato dalla speculazione, restituendolo ai trevigiani. Ma oggi, vista la situazione, potrebbe anche essere ceduto a un prezzo congruo, magari prevedendo delle convenzioni per fare in modo che i cittadini possano continuare a usufruire del parco. Non sarebbe la bocciatura del progetto. Anzi, il contrario». A parlare è Fulvio Pettenà, storico ex presidente del consiglio provinciale, prima con Luca Zaia e poi con Leonardo Muraro. Lui il Sant'Artemio l'ha visto nascere. Nonostante questo, oggi non giudica l'idea di venderlo, avanzata dal presidente Stefano Marcon, come un atto di lesa maestà. «Già qualche anno fa si parlava della cessione rivela Pettenà c'erano stati anche dei sopralluoghi con dei rappresentanti di alcune finanziarie. Ma poi non se ne fece più nulla. Se fosse arrivata una proposta adeguata, sarebbe stato venduto». Il prezzo oscillava tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Ora si guarda più alla parte bassa della forbice. Ma tutti sono consci che si tratta di un'operazione complessa. «Sarebbe bello che diventasse la sede di un'università sono le voci che girano per l'ex ospedale psichiatrico ma chi lo potrebbe mai comperare se le stesse università vengono a chiederci contributi per andare avanti?». Ieri l'argomento è stato al centro di una riunione tra il presidente e i consiglieri provinciali in vista dell'approvazione del bilancio. Qui Marcon ha chiarito che lui non intende assolutamente vendere la struttura a pezzi: o si trova chi la compera in blocco o niente. «L'operazione del Sant'Artemio avviata da Zaia ha rappresentato il classico passo più lungo della gamba attacca Antonella Tocchetto, consigliere del Pd ci sono spese di gestione ingenti. E nel 2034 la Provincia sarà chiamata a saldare la maxi rata finale da 28 milioni d euro. Non deve ricadere sulle spalle di tutti i trevigiani».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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