SANITÀ
TREVISO Oltre 600 contagi in un solo giorno. Esattamente 618. È

Venerdì 30 Ottobre 2020
SANITÀ
TREVISO Oltre 600 contagi in un solo giorno. Esattamente 618. È il picco più alto di sempre: non si era mai arrivati a tanto in 24 ore. Il Coronavirus dilaga nella Marca. Ieri sono state testate 5mila persone e il 12,36% è risultato positivo. Oltre il 95% delle persone contagiate non hanno sintomi. Resta però la preoccupazione davanti ai grafici che stanno schizzando alle stelle. Il numero di trevigiani contagiati negli otto mesi di epidemia, da fine febbraio ad oggi, ha sfondato quota 10mila. Al momento sono 10.475. Nessun'altra provincia del Veneto ne conta di più.
I NUMERI
È l'effetto del boom degli ultimi giorni. Sono 5.178 i trevigiani che in queste ore stanno combattendo contro l'infezione. I ricoveri in ospedale restano stabili. Ad oggi 132 pazienti Covid positivi hanno bisogno delle cure ospedaliere. Tra questi, però, salgono quelli in terapia intensiva: nelle ultime 24 ore si è passati da otto a 11 ricoverati (otto nella rianimazione di Treviso e tre in quella di Conegliano). L'ultimo report regionale ha registrato tre nuovi decessi: due anziani di 99 e 95 anni residenti nella casa albergo dell'Israa, già comunicati, e un'anziana di 85 anni che dopo essere risultata positiva era stata ricoverata nel reparto di medicina dell'ospedale di Vittorio Veneto. Il contagio oggi è diffuso. La maggior parte delle 618 positività emerse ieri riguarda contatti di casi già positivi e persone che avevano sviluppato sintomi simil influenzali. Ma preoccupano anche i focolai tornati a esplodere nelle case di riposo.
ISRAA
La scia di contagi all'interno della casa albergo Salce dell'Israa, in centro a Treviso, si è ulteriormente allargata. Qui sono emersi altri 19 casi: sette anziani non autosufficienti, otto autosufficienti e quattro operatori. Martedì si contavano 29 positivi. Adesso si è saliti a 48 confermati. Complessivamente sono stati colpiti 20 anziani non autosufficienti, 18 autosufficienti e 10 dipendenti. Tre ospiti sono sintomatici. Gli altri, invece, al momento non hanno sviluppato alcun problema. Gli screening continuano in modo periodico. «La task force dell'Usl fa il punto Giorgio Pavan, direttore dell'Israa ha evidenziato che attraverso la seconda rilevazione è stato possibile individuare i positivi che nel primo giro di controlli erano nella finestra temporale nella quale non si vede l'infezione. Questo vuol dire che il quadro attuale dovrebbe essere quello definitivo». Gli anziani contagiati sono stati messi in isolamento in stanze singole. I pasti vengono serviti direttamente in camera, in modo da azzerare i rischi nella sala mensa, dove pure erano stati organizzati due turni per ridurre i contatti. Le visite sono sospese. Per i familiari c'è il servizio delle videochiamate. Ma quella dell'Israa non è l'unica casa di riposo che sta combattendo contro il Covid.
IN PROVINCIA
Il virus è prepotentemente entrato anche nel centro di Casa Marani a Povegliano. La struttura è piccola. Qui sono stati contagiati 16 ospiti su 22. Due anziani sono stati ricoverati in ospedale in via precauzionale. Di pari passo sono risultati positivi quattro operatori su 21 della cooperativa Insieme si può. A quanto pare tutto è partito da un operatore che inizialmente era asintomatico. «La struttura ha di fatto i numeri di un singolo nucleo di case di riposo più grandi spiega Eddi Frezza, il direttore è stato subito attivato il protocollo Covid e sono state adottate tutte le misure previste per l'isolamento». Mercoledì c'è stata la visita dell'infettivologo. E ieri sono arrivati i medici dell'Usca, l'unità speciale di continuità assistenziale. Anche la casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta del Montello sta affrontando un focolaio. I contagiati sono 16: undici anziani e cinque addetti. Sul fronte scuole, infine, nei giorni scorsi sono emerse due positività tra i ragazzi del turistico Mazzotti di Treviso. Domenica un'intera classe si è sottoposta a tampone nel Covid point dell'ex dogana di Treviso. Tutti sono risultati negativi. Nemmeno l'altro caso ha portato all'isolamento della classe. La sezione interessata, del quarto anno, ora è in didattica a distanza. E alla luce dell'assenza di contatti recenti non è scattata alcuna quarantena collettiva. «Visto prima il rispetto delle misure di precauzione e poi la didattica a distanza riferiscono dalla scuola l'Usl non ha ravvisato rischi».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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