Salvini avvisa: «A Ca' Sugana per 10 anni»

Venerdì 20 Ottobre 2017
IL LEADER
Da sotto il tendone delle Stiore, location per la festa provinciale della Lega, Matteo Salvini, lancia messaggi molto chiari. Il primo: Treviso va ripresa «perchè in questi cinque anni si è fermata»; secondo: si penserà alle comunali a partire da lunedì, prima c'è la pratica referendum da sbrigare. E bene. Terzo: per conquistare Ca' Sugana servirà un centrodestra unito, un candidato forte possibilmente leghista - «ma su questo non abbiamo preclusioni», chiarisce - e l'accordo anche con i gentiliniani. Salvini, sul punto più delicato della trattativa in vista di Treviso 2018, svicola un po'. Prima di rispondere guarda il segretario provinciale Dimitri Coin, che sorride sornione, e poi liquida in fretta: «Quando parlo di centrodestra unito, intendo tutto il centrodestra». La porta, insomma, resta aperta. Ma alle condizioni della Lega. E quindi i dubbi rimangono tutti.
TREVISO 2018
«L'accordo con Coin - dice Salvini - è che prima stravinciamo il referendum e da lunedì ci dedichiamo al comune. Qualche idea ce l'abbiamo. E le metteremo a disposizione dei cittadini e dei nostri alleati». Salvini non è per nulla preoccupato delle richieste di Forza Italia, che vorrebbe un candidato suo o di area piuttosto che un leghista: «Non imporremo niente a nessuno - assicura - ma proporremo una serie di nomi molto validi su cui, sono certi, convergeranno tutti. Il candidato sindaco sarà leghista o di area? Non abbiamo preclusioni, ma vista la storia di Treviso, le nostre percentuali e l'intenzione di governare per i prossimi dieci anni, sono convinto che avremo l'appoggio di tutti».
NODO SCERIFFO
Poi il testo dolente: il nodo Gentilini. «Su questo il segretario sta lavorando, ma quando dico che mi auguro l'appoggio di tutti, intendo proprio di tutti. Avremo bisogno di una squadra più compatta possibile, Manildo in questi cinque anni ne ha fatte abbastanza». Il chiodo fisso adesso è però il referendum : «Sono strafelice che i veneti abbiano questa opportunità del referendum, poi sta anche ai trevigiani decidere se domenica hanno cinque minuti di tempo anche per l'autonomia. Noi abbiamo già vinto: adesso sono i cittadini a scegliere. La soglia che ci piacerebbe? Il 51%, come previsto dalla legge. Sarei felicissimo». Dopo una stoccata a Renzi e Visco sul caso Bankitalia e crisi delle popolari - «Se perdessimo sia Renzi che Visco sarebbe una bella cosa per l'Italia» - il numero uno della Lega torna su Treviso: «È una bellissima città che, stando a tanti cittadini, non sfrutta le potenzialità che ha. E sul fronte dell'immigrazione con un sindaco della Lega non ci sarebbero mille persone in giro a fare casino».
Paolo Calia

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