RONCADE
Alcune foto in bianco e nero, un 33 giri, un violino. 58 anni dopo. Vajont

Domenica 10 Ottobre 2021
RONCADE
Alcune foto in bianco e nero, un 33 giri, un violino. 58 anni dopo. Vajont è anche la chiesa di San Cipriano, in un transfer che mescola sport e memoria. Avversari sul campo, amici nella vita i calciatori della Pro Longarone e dell'Acli Roncade si ritrovarono cinquantacinque anni dopo il disastro. Luca Giuriato, di San Biagio, ha raccontato della partita della memoria del 2018. «Tutto nacque quando mio padre Raimondo, guardando una trasmissione di Paolini in cui si raccontava della tragedia del Vajont, vedendo una foto della formazione della squadra di calcio Acli Longarone 1963, ricordò che pochi giorni prima del terribile evento, nel settembre 1963, le squadre di San Biagio di Callalta e Roncade, che militavano nello stesso girone, avevano disputato una partita contro il Longarone. La cosa lo emozionò moltissimo e mi chiese di aiutarlo a cercare chi era ancora in vita.
LE RICERCHE
Ci vollero due anni di ricerche, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Da allora, un'amicizia fortissima lega noi trevigiani ai superstiti di Longarone». Ed è nel nome di quell'amicizia che, per la prima volta la commemorazione del 9 ottobre 1963 si tiene extramoenia. 120 gli ospiti presenti a Roncade, collegamenti con Christian Arboit in studio insieme a Renato Migotti, presidente dell'associazione dei superstiti e Luca Zanfron, figlio del fotoreporter Bepi, il primo a documentare la tragedia. La storia dei calciatori sopravvissuti si mescola con il ricordo dei morti. La telecamera indugia sulle lapidi, e le voci degli ex compagni di squadra ne raccontano le prodezze. Poi le maglie del Longarone 1962/63. Nel cuore, nel pensiero, restano gli eterni ragazzi che correvano dietro ad un pallone. Scorre poi la memoria della Longarone di un tempo, di quella partita al bar centrale che ha riunito (e ucciso) tutti i giovani del paese. Il maestro Gianni ricorda la tragedia, la perdita dei genitori, la ricerca del fratello. «Questa sera per la prima volta indosso l'anello che fu di mio fratello. L'ho tenuto in questi anni come una reliquia, l'unica linea di collegamento a lui» spiega con la voce rotta. Gianni è stato il maestro di Roberto Padrin, presidente della Provincia e sindaco di Longarone.
L'EREDITA'
«La vera eredità sono le storie di questi uomini, le loro testimonianze vive. Il Vajont oltre al dolore ha lasciato una straordinaria solidarietà». Ospite della maratona anche il regista Renzo Martinelli, che ha firmato il film omonimo dedicato al disastro del Vajont e saputo raccontare a tutta Italia una storia dolorosa e scomoda. Sindaci, amministratori, hanno unito le province di Treviso e di Belluno. La lunga serata è stata aperta da un collegamento con Erto. Nella tana dello scultore, alpinista. «Bisogna rendere obbligatoria nelle scuole la storia del Vajont». E' rimasto a Erto, perchè lì abita ancora la sua infanzia. E ha cercato, con i propri mezzi di combattere per il ricordo di quei quasi 200 morti. Ogni 9 ottobre è una fitta al cuore. «Ma non provo più odio e rabbia. Provo una malinconia acuta. Perchè Vajont è ancora una parola evitata». Mauro Corona aveva aperto la maratona televisiva organizzata da Antenna 3 tra Roncade e Longarone per commemorare i 58 anni dal disastro. «Io ci ho provato per anni con quel mio cocciuto insistere che venisse Napolitano, non si è mai degnato. Questa non è stata un'alluvione. La morte qui è stata costruita. Ci sentiamo il diritto di ricevere una carezza sulla pelle ancora bagnata dal dolore». La ferita sanguina ancora. E in più ci si mette il tempo, che allontana le nuove generazioni della consapevolezza di ciò che è stato. Anche Renato Migotti presidente dell'associazione Vajont: il Futuro della Memoria, concorda. «Il nodo sono le nuove generazioni. E' difficile capire come intervenire, ma dobbiamo passare il testimone».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci