Ristrutturazioni, il Comune taglia le tasse

Domenica 17 Novembre 2019
LA PROPOSTA
TREVISO Come contemperare la ripresa delle attività edilizie e il cosiddetto cemento zero? Treviso, nota per essere una delle città con gli oneri urbanistici più alti del Nordest, ci prova con un meno 30% sulle tasse dovute al Comune per chi scegli di ristrutturare un'abitazione su tutto il suolo comunale per fini residenziali ma anche commerciali. In questo caso entro però i 250 metri quadrati. Perchè se si parla di grosse metrature o grande distribuzione ecco che il Comune richiede un 30% in più rispetto all'oggi per gli oneri.
LE AGEVOLAZIONI
Si chiamano agevolazioni per gli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio e sono la nuova misura pensata dall'assessorato all'Urbanistica e da quello alle Attività Produttive per cercare di incentivare il ripristino di abitazioni e piccoli negozi in centro e nei quartieri. Il messaggio politico espresso dalla giunta Conte è: «Vogliamo ripopolare il centro e portare negozi di prossimità». Ma c'è anche un secondo messaggio, rivolto alle piccole e medie aziende che operano nel settore dell'edilizia: tornate a investire da noi, non siamo più la città del cantiere bloccato. La misura, presentata ieri dall'assessore all'urbanistica Linda Tassinari con sindaco, vicesindaco e assessore all'ambiente, verrà portata in commissione edilizia mercoledì e poi in consiglio comunale. Nelle intenzioni della giunta Conte dovrebbe essere attiva dal 2020.
GLI OBIETTIVI
Tra le maxi opere del centro favorite dai nuovi sgravi anche l'intervento sull'ex questura (grandi metrature ma di tipo residenziale) e anche il futuro dell'ex Camera di commercio. «Quello che ci preme è far capire con questa misura, emanata per la prima volta, che la nostra amministrazione incoraggia i residenti a vivere a Treviso, desidera maggiori negozi di qualità e vicinato e scoraggia la grande distribuzione» sottolinea il vicesindaco Andrea De Checchi. «Noi vogliamo lasciare soldi veri nelle tasche degli imprenditori- gli fa eco il sindaco Mario Conte- e credo questa sia una delle delibere più importanti del primo anno di mandato». La misura incassa anche il plauso di Ascom. «Treviso è destinata a fare scuola a livello nazionale -sottolinea il presidente Federico Capraro- si deve anche dar atto alla profonda conoscenza della materia del vicesindaco De Checchi. Senza dubbio un incentivo concreto all'edilizia e al commercio».
Come funzioneranno nel concreto le agevolazioni per gli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio? «Chi decide di ristrutturare un'abitazione o riqualificare un negozio sfitto -commenta Tassinari- avrà uno sconto del 30% sugli oneri primari. Significa che un terzo della tassa dovuta al Comune gli verrà abbonata subito. Poi sulla tassa di contributo per il costo di realizzazione, un altro onere richiesto dal Comune, abbiamo scelto di stare al 5% cioè al minimo previsto per legge, che diventa 10% per metrature superiori ai 2500 metri quadrati». Considerando i costi di riqualificazione di un appartamento o di un medio negozio in città, le cifre risparmiate ammontano a circa 20mila euro. «Noi stiamo puntando sulla rigenerazione anche con una chiara funzione di sostenibilità- aggiunge l'assessore Manera- riqualificare significa rinnovare anche le caldaie per il riscaldamento». Di fronte all'ovvia obiezione che però il proliferare dei cantieri porterà questioni collaterali come traffico ed emergenza parcheggi, oltre al fatto che una cementificazione seppur minima sarà comunque prodotta (cosa che la giunta Manildo aveva accuratamente evitato, di qui gli oneri proibitivi) il sindaco risponde. «Siamo cittadini prima che amministratori. Vogliamo contemperare vivibilità e possibilità per le piccole aziende famigliari di lavoro. La città non può essere bloccata, deve anzi poter riqualificare i buchi neri e rigenerare gli stabili sfitti o ammalorati. In centro come nei quartieri».
Elena Filini
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