Rifiutano AstraZeneca «Rimandati tutti a casa»

Sabato 10 Aprile 2021
LA MAXI CAMPAGNA
TREVISO Hanno fatto la coda, passato l'accettazione e poi sono arrivati davanti al medico, ma non hanno voluto ascoltarlo. Nonostante l'indicazione del dottore che aveva valutato le loro patologie, alcuni 70enni hanno categoricamente rifiutato di essere vaccinati con AstraZeneca. È quanto accaduto giovedì nel centro di Lughignano. Gli anziani sono stati irremovibili. E alla fine sono stati rimandati a casa senza vaccino. «Non si poteva fare altrimenti: non c'erano le condizioni per usare Pfizer chiarisce Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca chi rifiuta AstraZeneca non può scegliere altro: va in coda. Questi verranno richiamati in seconda battuta». Potrebbe essere anche tra tre mesi. Il messaggio è chiaro: non si può scegliere il vaccino che si preferisce. Fino ad ora le persone incerte erano sempre state convinte dai medici. Ma le diverse prese di posizione dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) stanno facendo riaffiorare i dubbi. Dal canto proprio, l'Usl trevigiana segue le indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). «AstraZeneca ora viene somministrato alle persone dai 60 anni in su fa il punto il direttore generale questo, ovviamente, se non ci sono specifiche patologie che rendono il soggetto fragile. La decisione, comunque, spetta sempre al medico che fa l'anamnesi».
LE DOSI IN ARRIVO
Chi ha già ricevuto la prima dose, comunque, farà il rischiamo con AstraZeneca indipendentemente dall'età. In questo periodo la campagna vaccinale nella Marca procede a ranghi dimezzati a causa della carenza di dosi. Lunedì verranno riaperte le prenotazioni per i 70enni (nati dal 1942 al 1951, compresi) sul portale online Vaccinicovid.regione.veneto.it. Ieri c'era qualche posto disponibile (dipende anche da eventuali disdette). Ma per il grosso bisognerà attendere l'inizio della prossima settimana. Da qui al 27 aprile verranno resi disponibili oltre 33.600 appuntamenti per le prime dosi. Praticamente 11mila a settimana. Nello stesso periodo arriveranno nella Marca oltre 70mila dosi di vaccino: 62mila Pfizer e quasi 10mila AstraZeneca. Fino ad ora anche i caregiver, chi assiste persone con disabilità, dovevano prenotarsi sul portale online. Adesso si sta lavorando a un sistema per procedere in automatico. Dopo l'accordo tra l'Usl e i medici di famiglia, inoltre, tra il 20 e il 23 aprile verrà organizzato un Vax-day per vaccinare 6mila anziani che non possono muoversi da casa. Sarà una giornata speciale con gli ambulatori chiusi, la guardia medica attivata per le emergenze e le ambulanze pronte a intervenire in caso di necessità.
TASSI DI COPERTURA
«Con questa operazione arriveremo a somministrare la prima dose al 100% degli over 80», fa i conti Benazzi. Dopo i 60mila anziani con più di 80 anni, si continuerà con i trevigiani tra i 70 e i 79 anni e da maggio con i 60enni. Non ci sono più categorie prioritarie. Si va solo per età, a parte le persone fragili o con disabilità. Prima dell'attivazione del portale online per le prenotazioni, l'Usl aveva contato oltre 2mila imbucati nei centri vaccinali. Le liste sono state consegnate ai Nas. A quanto pare, però, nessuno era in malafede. Chi si era presentato senza convocazione era comunque nato nell'anno per il quale si stava procedendo con le vaccinazioni. A livello generale, fino a questo momento il 18,5% dei 752mila trevigiani vaccinabili contro il coronavirus ha ricevuto la prima dose. Vuol dire circa 140mila persone. Si è sette punti oltre la media regionale. E il 5,5% dei residenti nella Marca ha già completato la profilassi anche con il richiamo. Ad oggi si viaggia sulle 5mila vaccinazioni al giorno per la carenza di dosi. Potrebbero essere il doppio.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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