L'INIZIATIVA
SILEA Quaranta sarte all'opera per cucine diecimila mascherine di stoffa, fatte in casa, da distribuire come dispositivi di protezione a 4300 famiglie del Comune di Silea. Dalle mani operose di una lunga fila di signore volontarie - reclutate attraverso un tam tam di gruppi whatsapp - si è potuta realizzare l'idea dell'amministrazione comunale di fornire un ulteriore dispositivo filtrante sostenibile a ogni cittadino. Con un occhio di riguardo per la sicurezza, il rispetto dell'ambiente e la solidarietà. L'assessore alla protezione civile, Ylenia Canzian e il consigliere Andrea Scomparin hanno sostenuto nella programmazione operativa il progetto, battezzato «Ricuciamo la comunità».
I MATERIALI
E se le sarte hanno messo a disposizione tempo e abilità di cucito, a ordinare, fornire e tagliare materiali e tessuti ci hanno pensato una rosa di aziende del territorio. Le stoffe utilizzate sono cotone all'interno pelle d'uovo e poliestere all'esterno che trattiene il droplet. Tinta neutra all'esterno cucita con filo azzurro, lo stesso colore del logo e dello stendardo del comune: «Abbiamo intasato tutte le chat del paese alla ricerca di sarte sul territorio volenterose. Ne ho chiamate personalmente oltre 40 spiegando le intenzioni spiega la sindaca di Silea Rossella Cendron - E' stato bellissimo ascoltare il loro entusiasmo e la loro disponibilità per la comunità». In aiuto alle sarte, video tutorial e produzione di campioni a portata mano su whatsapp.
LA DISTRIBUZIONE
Cucita anche l'ultima mascherina, per passare alla distribuzione la squadra si è ulteriormente allargata: il centro commerciale Emisfero ha fornito gratuitamente i sacchettini biodegradabili. Senza contare i tanti volontari che hanno dato una mano con le consegne, sotto l'occhio vigile della Protezione Civile. Ad accompagnare le mascherine due per ogni nucleo familiare - una lettera del sindaco con le istruzioni per utilizzare in sicurezza la mascherina: «Ho visto un filo invisibile correre lungo tutto il territorio creando un legame di collettività ha spiegato l'assessore Canzian - Il progetto di realizzare delle mascherine per i cittadini ci ha fatto sentire uniti a distanza. Chi cuciva nella propria stanza tra fili ed elastici, chi confezionava tra sacchettini e nastri, chi consegnava tra le vie del paese». Le mascherine green sono lavabili e riutilizzabili. Il sacchettino della confezione è biodegradabile e pure il nastrino è riutilizzabile.
Ad Asolo, intanto, l'azienda Ninfea srl ha ottenuto l'omologazione Iss: è la prima in Italia a produrre mascherine chirurgiche lavabili certificate. «Abbiamo risposto fin da subito alla richiesta di mascherine proveniente dal territorio -dice Laura Pilotto, Ceo dell'azienda - cercando di percorrere la strada ecosostenibile e quella meno dispendiosa per il consumatore. La perseveranza del nostro team è stata premiata».
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA SILEA Quaranta sarte all'opera per cucine diecimila mascherine di stoffa, fatte in casa, da distribuire come dispositivi di protezione a 4300 famiglie del Comune di Silea. Dalle mani operose di una lunga fila di signore volontarie - reclutate attraverso un tam tam di gruppi whatsapp - si è potuta realizzare l'idea dell'amministrazione comunale di fornire un ulteriore dispositivo filtrante sostenibile a ogni cittadino. Con un occhio di riguardo per la sicurezza, il rispetto dell'ambiente e la solidarietà. L'assessore alla protezione civile, Ylenia Canzian e il consigliere Andrea Scomparin hanno sostenuto nella programmazione operativa il progetto, battezzato «Ricuciamo la comunità».
I MATERIALI
E se le sarte hanno messo a disposizione tempo e abilità di cucito, a ordinare, fornire e tagliare materiali e tessuti ci hanno pensato una rosa di aziende del territorio. Le stoffe utilizzate sono cotone all'interno pelle d'uovo e poliestere all'esterno che trattiene il droplet. Tinta neutra all'esterno cucita con filo azzurro, lo stesso colore del logo e dello stendardo del comune: «Abbiamo intasato tutte le chat del paese alla ricerca di sarte sul territorio volenterose. Ne ho chiamate personalmente oltre 40 spiegando le intenzioni spiega la sindaca di Silea Rossella Cendron - E' stato bellissimo ascoltare il loro entusiasmo e la loro disponibilità per la comunità». In aiuto alle sarte, video tutorial e produzione di campioni a portata mano su whatsapp.
LA DISTRIBUZIONE
Cucita anche l'ultima mascherina, per passare alla distribuzione la squadra si è ulteriormente allargata: il centro commerciale Emisfero ha fornito gratuitamente i sacchettini biodegradabili. Senza contare i tanti volontari che hanno dato una mano con le consegne, sotto l'occhio vigile della Protezione Civile. Ad accompagnare le mascherine due per ogni nucleo familiare - una lettera del sindaco con le istruzioni per utilizzare in sicurezza la mascherina: «Ho visto un filo invisibile correre lungo tutto il territorio creando un legame di collettività ha spiegato l'assessore Canzian - Il progetto di realizzare delle mascherine per i cittadini ci ha fatto sentire uniti a distanza. Chi cuciva nella propria stanza tra fili ed elastici, chi confezionava tra sacchettini e nastri, chi consegnava tra le vie del paese». Le mascherine green sono lavabili e riutilizzabili. Il sacchettino della confezione è biodegradabile e pure il nastrino è riutilizzabile.
Ad Asolo, intanto, l'azienda Ninfea srl ha ottenuto l'omologazione Iss: è la prima in Italia a produrre mascherine chirurgiche lavabili certificate. «Abbiamo risposto fin da subito alla richiesta di mascherine proveniente dal territorio -dice Laura Pilotto, Ceo dell'azienda - cercando di percorrere la strada ecosostenibile e quella meno dispendiosa per il consumatore. La perseveranza del nostro team è stata premiata».
Alessandra Vendrame