Ricoveri, urgenze, visite, parti i numeri record del Ca' Foncello

Lunedì 16 Settembre 2019
IL BILANCIO
TREVISO La sanità della Marca è sempre più Treviso-centrica. Al Ca' Foncello aumentano i ricoveri, se ne sono contati oltre 800 in più in un solo anno; sale il numero dei parti, con 76 neonati in più; e il pronto soccorso sfonda quota 100mila accessi nell'arco di dodici mesi, per un aumento di oltre 3.200 richieste di aiuto. Gli altri ospedali trevigiani, invece, registrano una serie di segni negativi, ad accezione dell'attività nei settori dell'emergenza urgenza. A livello generale, inoltre, c'è un'esplosione delle visite specialistiche: in un solo anno ne sono state effettuate 400mila in più. Stesso discorso per i vaccini: in appena 12 mesi sono state fatte addirittura 4mila iniezioni in più.
I NUMERI
La fotografia della sanità trevigiana è scattata dalla relazione sulla performance relativa al 2018. L'ospedale di Treviso è un hub di riferimento per tutta la provincia, e oltre. Qui ci sono i numeri più elevati. Lieviteranno ulteriormente dopo l'apertura della nuova cittadella sanitaria del Ca' Foncello e lo sviluppo di borgo Cavalli con la costruzione di 15 nuovi ambulatori entro la fine del 2020. A fronte di questo, per evitare di ingolfare le strutture del capoluogo, l'Usl punta a fare il salto definitivo nella dimensione provinciale specializzando gli ospedali periferici e dando vita alle stesse liste d'attesa provinciali per assegnare gli appuntamenti il più velocemente possibile nelle prime strutture libere.
RICOVERI
In tutta la provincia ne vengono effettuati 160mila all'anno. L'unico in crescita è il Ca' Foncello: +2,3%. Tutti gli altri ospedali registrano un calo. L'anno scorso a Treviso ci sono stati 37.087 ricoveri (30.486 ordinari, 2.760 week surgery e 3.841 diurni). Esattamente 838 in più rispetto al 2017, quando si era arrivati a quota 36.249. L'ospedale che ha visto una maggiore riduzione dell'attività di ricovero è quello di Vittorio Veneto (l'anno scorso ne ha contati 9.086; -6,7%). Poi c'è Castelfranco (14.233; -6,5%). Di seguito, Oderzo (6.744; -4,3%), Montebelluna (12.112, senza week surgery; -2%) e Conegliano (13.757; -1,4%). Alla fine l'intera Usl della Marca ha visto un calo dei ricoveri pari all'1,1 per cento.
PARTI
Il Ca' Foncello è in controtendenza anche per quanto riguarda i fiocchi azzurri e rosa. L'anno scorso nell'unità di Ostetricia e ginecologia di Treviso sono venuti alla luce 2.266 bambini (23,8% attraverso il cesareo). Crolla invece il punto nascite di Vittorio Veneto. L'anno scorso sono nati solo 207 bambini, praticamente la metà dei 408 registrati nel 2017. Tutti gli altri ospedali sono in calo. L'anno scorso a Oderzo ci sono stati 928 parti (rispetto ai 1.043 dell'anno prima), a Conegliano si è scesi da 967 a 936 (il 32,2% con taglio cesareo, record della Marca), a Castelfranco c'è stato un balzo all'indietro da 886 a 823 e a Montebelluna da 1.144 a 980. Il conto totale dice che l'anno scorso in provincia ci sono stati quasi 500 parti in meno rispetto al 2017: da 6.638 a 6.140 (21,7% media del cesareo).
PRONTO SOCCORSO
Qui invece i numeri sono quasi tutti in aumento. Oltre 286mila cittadini all'anno si rivolgono ai pronto soccorso. Solo l'ospedale di Vittorio Veneto registra un calo degli accessi: da 27.245 a 26.734 (-1,9%). Gli altri crescono. Il pronto soccorso del Ca' Foncello nel 2018 ha toccato quota 101.570, per un più 3,3% rispetto al 2017. Praticamente la metà sono codici bianchi. Discorso simile per Oderzo (26.072 accessi; più 3,9%), Conegliano (56.796; più 0,7%), Castelfranco (37.585; più 3,6%) e Montebelluna (37.732; più 1,9%).
VISITE SPECIALISTICHE
Nel trevigiano ne vengono fatte quasi 9,8 milioni all'anno. L'anno scorso i medici della Marca ne hanno effettuate esattamente 358.503 in più rispetto all'anno prima. La maggior parte delle prestazioni è erogata nel distretto di Treviso: oltre 4,7 milioni di viste all'anno. L'investimento complessivo per mantenere in piedi il sistema delle prestazioni di specialistica ambulatoriale sfiora quota 170 milioni di euro all'anno. Dal 2017 al 2018 è aumentato di oltre 3,6 milioni in un colpo solo. L'anno scorso negli ambulatori dei distretti sanitari, senza contare i medici di famiglia, sono stati somministrati più di 212mila vaccini. Esattamente 3.999 in più rispetto al 2017. E' l'effetto dell'obbligo vaccinale per i bambini e i ragazzi con meno di 16 anni. Le coperture viaggiano tutte verso la soglia del 95%. Ma non c'è solamente questo. Ha inciso anche il timore per i casi d meningite. In particolare la copertura per il meningococco B, consigliata ma non obbligatoria, è aumentata del 3,2% in un solo anno, arrivando a sfiorare quota 85%.
Mauro Favaro
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