Riccati: una storia lunga 150 anni

Domenica 18 Novembre 2018
Riccati: una storia lunga 150 anni
L'EVENTO
TREVISO Il Riccati ha compiuto 150 anni. E' l'istituto tecnico più antico della Marca. Tutto è iniziato il 17 novembre del 1868, solo due anni dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, quando il professor Luigi Kaufman fu nominato primo direttore della scuola, su indicazione del consiglio provinciale dell'epoca. Non si chiamava ancora Riccati: l'intitolazione al grande matematico arrivò nel 1885. La prima sede della scuola fu a palazzo Scotti. Le lezioni iniziarono l'11 novembre del 1869. Con tre indirizzi di studio: Commercio, amministrazione e ragioneria; Agronomia e agraria; periti meccanici e costruttori.
GLI ESORDI
All'inizio c'erano solo 19 iscritti. «Niente a che vedere con gli attuali problemi di capienza», sorride la preside, Luisa Mattana. Nel 1923 la scuola si trasferì nella sede di piazza della Vittoria, al posto della chiesa del Gesù che dieci anni prima era stata demolita proprio per far posto al nuovo istituto. E lì è rimasta fino ad oggi, vedendo anche la costruzione in piazza del più grande monumento italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra. «Il Riccati ha segnato la storia di Treviso e della sua provincia sottolinea la dirigente scolastica : in 150 anni l'istituto ha svolto un ruolo strategico nella formazione di generazioni di studenti». Ieri era l'anniversario della data di fondazione. Ma i festeggiamenti per lo storico traguardano inizieranno nel settembre del prossimo anno. «Abbiamo deciso di celebrare l'anniversario dell'inizio vero e proprio delle lezioni specifica Mattana avviando una serie di iniziative di studio e di ricerca, anche attraverso il nostro denso archivio, finalizzate all'allestimento di una mostra che verrà inaugurata nel settembre del 2019».
ECCELLENZE
Sono migliaia e migliaia gli studenti che sono passati sui quei banchi in un secolo e mezzo di storia. Tra questi, tutti e tre i fratelli Manfio: Sergio, Francesco e Liana, i primi due fondatori del gruppo Alcuni, autori di una lunga serie di cartoni animati di grande successo, e la terza ex assessore di Treviso. Erano gli anni caldi del 1968. «Nostro padre aveva deciso che dovevamo fare ragioneria. Tutti e tre racconta Sergio in quella scuola abbiamo trovato persone illuminate. Per quel che mi riguarda, ho scoperto la mia passione per la scrittura grazie al professore di Italiano, Aldo Nencioli. Se poi ho lavorato proprio con la scrittura lo devo almeno per l'85 per cento proprio a lui. È al Riccati che ho scoperto la mia vocazione». Ma non sono state solamente rose e fiori. In quel periodo esplodeva la protesta del 68. Anche le piazze di Treviso si riempivano di studenti armati di voglia ed entusiasmo che puntavano a cambiare l'Italia e il mondo. E il Riccati per loro era un porto sicuro nel cuore della città. «C'era un grande subbuglio dice Sergio . C'erano in particolare grossi problemi nel rapporto tra gli studenti e la Polizia. Ricordo che quando la situazione in piazza era sul punto di precipitare correvamo dentro al Riccati, dove i professori ci proteggevano per difendere le nostre rivendicazioni».
IL RICORDO
Manfio, tra l'altro, fu eletto dai compagni in una delegazione incaricata di andare a discutere con il ministro dell'Istruzione, Luigi Gui. «Partimmo in corriera assieme ad altri ragazzi ricorda . La politica all'epoca cercava di capire, o di far finta di capire, ciò che stava capitando». Il Riccati superò anche quella fase turbolenta. Dopotutto ripercorrere la storia dell'istituto è come attraversare la storia italiana postunitaria. A cominciare dalla Grande Guerra, in cui persero la vita 64 ex allievi, per poi continuare con il ventennio fascista, il secondo conflitto mondiale e il terrorismo. Fino agli anni nostri. E la storia continua.
Mauro Favaro
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