Regolamento sui plateatici, i commercianti si dividono

Martedì 20 Agosto 2019
IL DIBATTITO
TREVISO Il prossimo regolamento sui plateatici, che farà in modo da rendere conformi allo stile architettonico delle varie piazze tavolini, sedie e tutti gli elementi di arredo esterno dei locali presenti nelle varie zone, arriverà nella prossima primavera ma già divide. Estremamente critico è Domenico Losappio (Gruppo Misto): «Francamente mi sembra che il nostro centro storico abbia ben altre priorità e che si tratti di un'altra operazione che bada alla superficie anziché al cuore dei problemi di un centro sempre più povero di attività, come attestano i recenti dati che tutti conosciamo - sottolinea - chi si accollerà le spese di adeguamento alle nuove norme del buon gusto? Chi si occuperà di stabilire le regole del buon gusto? Gli stessi che decidono della bellezza o della bruttezza di un murale? È giusto che ci siano delle linee guida che vadano nel senso del decoro, ma addirittura imporre uno stile al titolare di un'attività mi pare eccessivo. I gestori dei locali si troveranno tavolini e sedie già approvati e pronti dice l'assessore. Standardizzazione, rigidità, schematismo: cosa hanno a che fare col decoro? Temo si possano verificare un appiattimento e una sottrazione di identità ai vari locali. E temo pure che troppe regole possano causare un disincentivo all'apertura di nuove attività».
LE REAZIONI
La discussione è poi divampata sulle pagine social del sindaco Mario Conte. E anche qui la divisione è stata netta tra chi sposa appieno l'iniziativa, come il trevigianissimo presidente di Con Giorgio Rossi - «un'idea meravigliosa» - e i dubbi di Valentina Soster, anima della pasticceria Camelia Bakery: «Ci sono attività, tipo la mia, che hanno investito migliaia di euro nell'arredo dei plateatici. E quindi ? Adesso si butta via tutto e si ricompra? E poi chi decide lo stile adatto al locale? Non si era detto che si dovevano valorizzare le unicità delle attività e non appiattirle come in un anonimo centro commerciale? Io sono molto sbilanciata nella parte estetica e sono sensibile a questo tema, ma qui abbiamo attività in difficoltà che stentano a pagare affitti e plateatici, facciamo buttare tutto e ricomprare?». E la domanda fondamentale - «Ma chi paga i nuovi modelli?» - rimbalza a dire il vero tra molti commenti. Il progetto, insomma, fa discutere. E il sindaco ribadisce la finalità del regolamento: «Adeguare i plateatici agli stili degli edifici e delle piazze. Per un centro storico più ordinato è necessario predisporre un arredamento uniforme proprio per evitare l'effetto Arlecchino».
P. Cal.
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