REFRONTOLO
II giudice civile Carlo Brusegan ha stabilito che non sarà rifatta

Mercoledì 22 Gennaio 2020
REFRONTOLO II giudice civile Carlo Brusegan ha stabilito che non sarà rifatta
REFRONTOLO
II giudice civile Carlo Brusegan ha stabilito che non sarà rifatta la perizia del ctu che attribuisce al Comune di Refrontolo e alla Pro Loco la responsabilità per la tragedia di Molinetto della Croda. È questa la decisione comunicata alle parti giovedì: significa che alla discussione e alla sentenza nella causa civile in cui la famiglia di Luciano Stella chiede oltre due milioni di euro come risarcimento per la morte dell'uomo il giudice arriverà con in mano l'esito della consulenza firmata dal perito Lanfranco Tesser secondo cui «il Comune avrebbe dovuto valutare le conseguenze che si sarebbero potute verificare e quindi vietare le feste in quel luogo» perché l'area «non era sicura proprio in occasioni di forti precipitazioni piovose». Per il consulente del giudice «anche la Pro Loco proprietaria del terreno doveva tenere conto che quell'area era esondabile» e quindi «evitare di far usare il capannone in attesa di eventi meteorici e far installare cartellonistica».
LA VICENDA
Oltre a Stella quella sera nell'onda di acqua e fango che travolse il tendone della festa dei omi persero la vita anche Maurizio Lot, Fabrizio Bortolin, e Giannino Breda. Si tratta di conclusioni diametralmente opposte alla sentenza che, in abbreviato, ha mandato assolti tutti gli imputati: Valter Scapol, allora presidente della Pro loco di Refrontolo, l'architetto Annalisa Romitelli - all'epoca dei fatti responsabile dell'ufficio tecnico del Comune- l'architetto Leopoldo Saccon e il geologo Celeste Granziera, questi due i tecnici dello studio che si occupò della consulenza per la redazione tecnica del Pat, tutti indagati a vario titolo per disastro colposo, omicidio colposo e organizzazione di manifestazione pubblica senza autorizzazione. «Le vittime - ha scritto nella sua sentenza ora appellata dalla Procura di Treviso il gup Angelo Mascolo- sottovalutarono il pericolo e comunque l'evento meteo in sé fu eccezionale e imprevedibile».
LA DIFESA
Per i legali del Comune e della Pro Loco la perizia sarebbe stata da stracciare e rifare a causa delle errate le conclusioni, così come sarebbe stata inaccurata la descrizione del fenomeno atmosferico e sbagliato il metodo scientifico utilizzato per le valutazioni. Istanza respinta con il risultato di far segnare al legale della famiglia Stella, l'avvocato Luciano Gazzola, un punto che potrebbe risultare decisivo in vista della sentenza attesa per il gennaio del prossimo anno.
LE CONCLUSIONI
Tesser riporta che l'evento atmosferico di quella sera non può essere considerato eccezionale «in quanto già in passato si erano verificate esondazioni del Lierza proprio in quel punto e per tale ragione si sarebbero potuti ridurre i rischi installando dei cartelli di avvertimento e vietando le manifestazioni». Il Comune quindi non avrebbe dovuto consentire che si svolgessero manifestazioni pubbliche dopo che erano state diramate allerte meteo ai Comuni pedemontani dalla Protezione civile regionale, emanate alle 14 del 1. agosto e valido fino alle 24 del giorno dopo. «Se per evento prevedibile si intende un evento che ha ragionevole probabilità di verificarsi - ha scritto poi il consulente - allora si deve concludere che ciò che è accaduto il 2 agosto del 2014 era prevedibile. Va infatti ricordato che il piazzale (di Molinetto della Croda ndr) è fra i tre siti del territorio storicamente soggetti a esondazione in caso di eventi meteorici».
Denis Barea
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