«Quel bottone mi ha ridato la vita»

Venerdì 5 Luglio 2019
«Quel bottone mi ha ridato la vita»
CASTELFRANCO
Quando la biosifisica incontra la medicina, la nanotecnologia va a servizio della salute. È il caso di TaoPatch, un dispositivo sviluppato da un team di esperti coordinato dal dottor Fabio Fontana, presidente e fondatore dell'azienda castellana Tao Technologies, che migliora i sintomi della sclerosi multipla. TaoPatch nasce dall'esigenza di curare, attraverso tecniche non invasive, gli scompensi posturali attraverso l'emissione di fotoni, della stessa lunghezza d'onda usata nella terapia laser, verso il corpo. L'obiettivo è di intervenire rispetto all'equilibrio del corpo per renderlo più fluido a ogni movimento ed essere più flessibili, sciogliendo le parti contratte. TaoPatch può ridurre il dolore dovuto a un'errata postura, tensioni, contratture. La sclerosi multipla è una malattia degenerativa del sistema nervoso che comporta un declino delle condizioni fisiche e psicologiche dei pazienti che cadono spesso in profonda depressione perché non hanno speranze per il futuro, dato che, ad oggi, non esiste una terapia veramente efficace per curarla.
LO STUDIO
Lo studio condotto dal professor Alberto Lomeo, ex primario di chirurgia vascolare all'ospedale Cannizzaro di Catania, iniziato nel 2014 in collaborazione con Domenico Garsia, chirurgo, Giuseppe Cacciaguerra, chirurgo vascolare, con l'aiuto di Antonio Scolaro, attuale primario di chirurgia vascolare al Cannizzaro, ha valutato l'impiego di dispositivi nanotecnologici per il controllo posturale, la gamma di movimenti articolari e il benessere globale nei pazienti affetti da sclerosi multipla. «Abbiamo studiato centinaia di casi e inserito poi 28 pazienti consecutivi con simile quadro sintomatologico spiega Alberto Lomeo, responsabile medico scientifico di Taopatch - ai quali sono stati applicati due dispositivi mediante un rigido protocollo con l'impiego del test di autovalutazione, il calcolo dell'indice internazionale EDSS (scala di disabilità utilizzata per i pazienti affetti da sclerosi multipla) e i test con accelerometro per l'escursione di alcuni movimenti critici in questi pazienti».
LA SPERIMENTAZIONE
Francesco Panebianco, 49 anni, giocatore dei Treviso Bulls, squadra di hockey in carrozzina, è uno dei pazienti del programma di sperimentazione. «La prima applicazione del dispositivo è stata nel 2015 racconta Il medico mi ha proposto di applicare i dispositivi, che assomigliano a bottoni, in diversi punti del corpo: uno all'altezza dello sterno, l'altro sull'8. cervicale e uno in zona lombare. L'effetto positivo è stato immediato». Francesco è stato sottoposto a test di forza, ad esempio «da seduto, con la braccia aperte, il dottore spingeva verso il basso. Con TaoPatch doveva spingere con più forza per abbassare le mie braccia». Racconta pure di quando ha provato a fare le scale e con il dispositivo andava decisamente più sicuro e spedito. «Averlo fa la differenza» dice. «Non si parla di guarire i malati di sclerosi multipla - precisa Lomeo- ma di migliorare i loro sintomi, i loro movimenti e così via». Un dispositivo medico tutto italiano, sperimentato scientificamente, privo di effetti collaterali, certificato CE e registrato al Ministero della Salute. «Senza chimica, senza effetti collaterali, ad un costo di pochi centesimi al giorno, con benefici che si mantengono nel tempo conclude Fontana - Un altro importante segno che stiamo seguendo la strada giusta, un altro grande passo verso il mio sogno: cambiare il modo in cui ci si cura nel mondo, introducendo la biofisica nella medicina, prima di ricorrere alla chimica».
Elisa Giraud
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