Quei rombi nel sottosuolo un incubo e mai una certezza

Martedì 12 Maggio 2015
Quando si è sparsa la voce dei nuovi boati in molti vittoriesi è tornato alla memoria il lungo incubo vissuto a inizio 2011. In realtà ieri nel vittoriese solo alle orecchie più sensibili è arrivato quel rombo avvertito molto più seriamente nella Pedemontana e nella Vallata. Anche nella zona di Fais e Forcal, come ha riferito qualche abitante, ma con effetti molto contenuti.
Sembra ieri ma sono 4 anni che non si sentivano boati. In un paio di mesi oltre una sessantina più frequenti all'inizio. Di notte in Fadalto regnava la paura. Del terremoto soprattutto. Ma non sono mai emersi abbastanza elementi da far capire con precisione cosa potesse originare i boati. Molte ipotesi e poche certezze finchè ad un certo punto è tornata la calma assoluta. Il silenzio della Val Lapisina in quell'inverno piovoso tra il 2010 e 2011 era stato rotto da brontolii cupi. La gente si riversava regolarmente in strada e, dopo qualche giorno, fu costituito anche il centro operativo comunale e furono installati sismografi mobili. Per giungere alla conclusione che non si trattava di terremoto nonostante la zona sia ad elevato rischio sismico. Né di movimenti franosi.
Poi, in un successivo incontro con la popolazione a fine febbraio 2012, gli esperti confermarono che si trattava di micro terremoti. Movimenti superficiali localizzati indicativamente ad un chilometro di profondità generati in un diametro di 2 chilometri. Si ipotizzò che potesse trattarsi di masse rocciose poco profonde in uno stato di tensione che fratturandosi e liberando energia producevano i rumori. O che le forti piogge, unite alla natura carsica delle montagne, causassero sbalzi di pressione nelle cavità spaccando la roccia. Ma forse anche gli echi di qualche esplosione sotterranea durante scavi o esercitazioni militari.(((fiorettif)))

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