Progetto regalato: «Lo abbiamo fatto per la nostra città»

Martedì 16 Gennaio 2018
Progetto regalato: «Lo abbiamo fatto per la nostra città»
IL CONTRIBUTO
TREVISO «Abitiamo nel quartiere, i nostri dipendenti vivono la viabilità di Santa Maria del Rovere, l'azienda si trova in strada Ovest, all'intersezione con la Pontebbana. Lo abbiamo fatto per i trevigiani e anche per le nostre famiglie». Così Stefano De Bettin, 52 anni, ammnistratore delegato di Dba progetti, ramo della Db Holding, spiega la donazione del progetto di rigenerazione di Santa Maria del Rovere, che di fatto ha posto le premesse indispensabili per consentire a Manildo di superare l'impasse e ottenere i 14 milioni del bando periferie. I quattro fratelli De Bettin entrano in una vicenda professionalmente molto distante di loro interessi la scorsa settimana.
IL RISCHIO
La cronaca è nota: per una contrapposizione tra ordini professionali, Treviso rischia di perdere i 14 milioni di euro legati al bando periferie, bonus emesso dal ministero per la riqualificazione dei quartieri, a cui Treviso riesce ad accedere nella seconda tornata classificandosi 74esima.
LA SOLUZIONE
Venerdì poi il Tar ha rigettato il ricorso della Stradivarie Architetti Associati rendendo di fatto percorribile questa via. Quella che un sollevato Manildo ha definito il piano B. Nessun ritorno in futuro a questa bella azione? «Sembrerà incredibile ma no, perchè la Db Holding lavora solo per il 5% con le amministarzioni. Il core business della nostra attività sono società come Telecom, Vodafone, Enel. Non avevamo neanche visto il bando iniziale. Abbiamo appreso dell'inghippo dai giornali». Quattro fratelli, un gruppo di società specializzate nei servizi di ingegneria, project managnement e ICT, 500 dipendenti circa, di cui 150 in sede a Treviso. Com'è nata l'idea di offrire questo supporto?
SUPPORTO AL QUARTIERE
«Santa Maria del Rovere ha oggettivamente delle questioni irrisolte in tema di viabilità e illuminazione. Posso dirlo perché ci vivo e i miei figli vanno a scuola lì. Così seguivamo con interesse la questione del bando periferie. Al ritorno dalle vacanze di Natale abbiamo capito che il tutto rischiava di essere vanificato, perché nel pubblico in Italia la burocrazia può essere a volte soffocante. Avevamo gli strumenti e le strutture per produrre questo progetto. Ci siamo proposti al sindaco: sarebbe un errore madornale farsi scappare 14 milioni di euro per i quartieri»
IL FUTURO
Ora che il Tar ha rigettato il ricorso cosa succederà? «Siamo al lavoro per produrre, entro febbraio, il progetto complessivo di riqualificazione di Santa Maria del Rovere». Avete anche il dottore forestale? «Siamo coperti, sì. Comunque davvero è stato un paradosso. Per produrre il progetto complessivo ci servirà un mese abbondante. Al lavoro un team con geologo, esperto sicurezza e dottore forestale» Perchè avete proposto la donazione? «Conosciamo il codice degli appalti, questa è la strada più breve».
Elena Filini
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