Prezzi in aumento: scattano i controlli

Mercoledì 23 Giugno 2021
IL DATO
TREVISO Ripresa, crescita dell'offerta e allarme prezzi: aumentano frutta fresca e verdura, pesce e carne. I rincari sono nell'ordine del 5%-10%. O anche di più. Qualche esempio: un chilo di caffè stessa marca passato, sugli scaffali di un supermercato, da 9,40 euro a 12,78. E poi: Arance tarocco, sempre un chilo, schizzate da 1,79 centesimi a 3,99. Un chilo di pane comune che va da 2,99 euro a 4,50 euro. Tutti prezzi segnalati alla polizia locale di Treviso che, nei prossimi giorni, farà scattare controlli e verifiche. Un tendenza all'aumento confermata anche dall'Ascom: «A crescere è soprattutto la materia prima - dice Federico Capraro, presidente dell'associazione - oltre a costi di sanificazione». Ma gli utenti riscontrano anche rincari sul listino di bar e ristoranti. Andrea Gallo, comandante della polizia locale trevigiana, ha quindi deciso di fare delle verifiche, soprattutto nella grande distribuzione: «In un momento così delicato è essenziale la tutela del consumatore» spiega. «Il rincaro è inevitabile - gli fa eco Capraro - ma è giusto evitare speculazioni».
LA SITUAZIONE
È la legge del mercato: cresce la domanda, crescono i prezzi. Nell'edilizia il trend è evidentissimo e rischia di paralizzare il mercato. Ma anche sul fronte dell'approvvigionamento di beni di prima necessità si registra un aumento dei prezzi in media del 5%. Sia nel commercio al dettaglio, sia nella Grande distribuzione. La ripresa delle attività ha portato ad un aumento esponenziale della domanda. E i fornitori hanno ritoccato i prezzi. Sul cibo prima di tutto: alle stelle il prezzo della frutta, cresce la verdura e crescono pesce e carne. Ma anche nelle strutture alberghiere e, in parte, sui listini dei locali. Il sentiment qui è più ondivago. «C'è un rincaro dei prezzi dovuto in generale al rincaro delle materie prime - ribadisce Capraro - inoltre si registra un aumento dei costi di trasporto e dei costi di gestione». Prezzi ritoccati al supermercato, ma anche nei negozi di prossimità. «Nel settore alberghiero ad esempio la sanificazione incide sui costi e va a incidere sull'aumento dei prezzi - aggiunge Capraro - Ma questo incremento porta ad un aumento della sicurezza e della tutela. Credo che il trend vada spiegato e condiviso con il fruitore finale. Coloro che fruiscono di determinati servizi nei locali sono più al sicuro di prima e questi costi vengono sostenuti dalle imprese e pagate dai consumatori. C'è un aumento dunque. La percentuale è moderata, ma è bene che sia monitorata».
IN CITTÀ
Per verificare la congruità degli aumenti in questi giorni la polizia locale inizierà i controlli nei supermercati. «È un'iniziativa che abbiamo avviato in via sperimentale lo scorso anno ed ha avuto un grande riscontro - conferma il comandante Andrea Gallo - faremo sopralluoghi nelle maggiori catene del territorio comunale. E, nel caso il prezzo sullo scaffale superiore di oltre il 40% il prezzo in fattura alla catena distributiva, segnaleremo al Garante». Il paniere di prodotti tenuti sotto osservazione annovera beni di prima necessità (pasta, olio, pane) e prodotti freschi come frutta e verdura, carne e pesce. L'ultimo controllo da parte dei vigili si era svolto in novembre. «Riceviamo numerose segnalazioni, alcune infondate. Tuttavia qualcuna va a buon fine». È il caso delle mascherine vendute da una nota catena a 10 euro in pieno lockdown. «La segnalazione al Garante ha sortito l'effetto immediata di far scendere di oltre il 50% il prezzo», prosegue Gallo. Treviso è una delle poche città in Italia a fare questo tipo di servizio. «Se il confronto evidenzia dati sballati, noi inviamo al garante il verbale e poi le aziende devono presentare le proprie controdeduzioni».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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