Prestiti per 17 milioni: «Servono per pagare gli stipendi»

Sabato 31 Luglio 2021
IL DATO
TREVISO Cresce la fame di credito delle piccole imprese della Marca. La stragrande maggioranza dei soldi chiesti in prestito, però, è destinata a pagare stipendi e fornitori: pressoché azzerati gli investimenti. L'effetto della pandemia e delle sue conseguenze sul tessuto produttivo locale traspare evidente dall'analisi del bilancio di Trevigianfidi, il consorzio fidi di Casartigiani - Artigianato Trevigiano: nel corso del 2020, l'organismo ha deliberato garanzie per 17 milioni e mezzo di euro, con un leggero incremento rispetto all'anno precedente. I nuovi finanziamenti, in particolare, si attestano a due milioni e mezzo. A questi, poi si aggiungono tutte le coperture fornite negli anni precedenti e tuttora in essere, anche in virtù della possibilità di proroga stabilita dal governo proprio per contrastare le ripercussioni della crisi pandemica.
LE RICHIESTE
Se, tuttavia, l'ammontare complessivo non è molto diverso rispetto al recente passato pre Covid, in questi ultimi diciotto mesi sono cambiate radicalmente le motivazioni per cui le partite Iva ricorrono al credito delle banche e, quindi, alle garanzie del confidi. Appena dieci le pratiche avviate per sostenere degli investimenti, per un totale di 350 mila euro. Un crollo dell'80% rispetto alle medie di Trevigianfidi. Tutto il resto dei finanziamenti è servito alle aziende per far fronte alle esigenze di liquidità di cassa.
IL SOSTEGNO
«La pandemia ha messo in crisi molte imprese ed il ruolo del confidi è diventato ancor più importante - conferma Fabio Calzavara, direttore del consorzio di Casartigiani - Se fino al 2019 il nostro lavoro era in gran parte dedicato ad aiutare le imprese a cambiare macchinari, intervenire sulla sede, ad ampliarsi o ad aumentare la produzione, nel 2020 siamo diventati un sostegno fondamentale per pagare stipendi e fornitori». In quest'ottica sono stati fondamentali gli accordi siglati con i Comuni, che dopo alcuni anni di rallentamento, hanno ripreso fortemente a distribuire contributi ai confidi. Trevigianfidi nel corso del 2020 ha deliberato un valore pari ad un milione e mezzo di euro di nuove pratiche per liquidità, al tasso fisso dello 0,70%, proprio grazie alle intese sottoscritte con quaranta amministrazioni municipali della provincia e varie bcc del territorio, Centro Marca Banca su tutte, iscrivendo 87 nuovi soci alla cooperativa. «È stato un aiuto fondamentale quello arrivato dai Comuni - ribadisce Calzavara - Ci auguriamo continuerà anche nei prossimi anni, perché passata la fase acuta della pandemia, le imprese continueranno ad avere bisogno di credito per uscire definitivamente dalla crisi e investire per ripartire». Significativo anche il dato relativo agli importati garantiti nel 2020 sul fondo antiusura che il confidi gestisce con il contributo del ministero dell'Economia e delle Finanze: 1,1 milioni, il 10% in più rispetto al 2019. Si tratta di fondi utilizzati per aiutare le imprese maggiormente in crisi, a rischio di cadere preda di usurai e criminalità organizzata.
M.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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