Presi i sei vandali «Solo una bravata»

Mercoledì 9 Giugno 2021
IL CASO
MONTEBELLUNA «Era solo una bravata, non pensavamo di aver fatto una cosa tanto grave». Pur ammettendo le loro responsabilità, hanno minimizzato i sei ragazzi autori sabato sera dello scempio sul ponte di Bassano. Poche parole proferite davanti agli agenti della polizia locale bassanese che martedì li ha convocati dopo la confessione di uno di loro, spaventato dall'appello lanciato lunedì sera su una televisione locale dall'assessore comunale. Il primo a essersi costituito e ad aver sciorinato i nomi di tutti gli altri è un 19enne di Rossano Veneto, l'unico vicentino del gruppo. Tutti gli altri infatti sono trevigiani, residenti nel Montebellunese. Cinque giovani di buona famiglia, tre ragazzi e due ragazze tra i 19 e i 21 anni. Studenti universitari, qualcuno con una lavoretto, operai: tutti con fedine penali immacolate. Nulla che potesse far pensare a loro come vandali e imbrattatori, capaci di munirsi di bombolette spray e pennarelli per lordare con scritte e graffi lo storico ponte degli Alpini fresco di ristrutturazione.
LE CONSEGUENZE
A sfregiare materialmente il ponte sono stati un 20enne di Giavera del Montello e un 19enne di Montebelluna che sono stati entrambi denunciati per danneggiamento, dovranno fronteggiare una multa e ripagare il danno che è in fase di quantificazione da parte del Comune. Nemmeno gli altri quattro, due ragazzi e due ragazze tutti di Montebelluna, usciranno però dalla vicenda fare le spese di quel gesto. Loro non hanno impugnato bombolette e pennarelli, ma erano lì mentre i due amici deturpavano il monumento. «Oltre a non aver fatto nulla per fermarli, erano anche pienamente a conoscenza di quanto stava succedendo. Inoltre hanno assistito a un reato e non lo hanno segnalato. Motivi per i quali rischiano di essere accusati di omessa denuncia» ha fatto sapere il comando della polizia locale di Bassano.
I FATTI
Il gruppetto è stato individuato grazie a due elementi: le telecamere disseminate lungo il ponte e un appello lanciato in televisione dalle autorità che ha portato uno di loro a confessare. Come ricostruito dai vigili urbani, i cinque trevigiani hanno raggiunto Bassano del Grappa sabato sera. Sono partiti insieme dalla stazione di Montebelluna a bordo del treno delle 20.08 e ad attenderli in stazione hanno trovato il 19enne di Rossano loro amico. Per un paio d'ore hanno girato per il centro città, tra un aperitivo e l'altro. Poi, alle 23, allo scattare della penultima sera di coprifuoco e complice lo svuotamento delle strade, si sono diretti verso il Ponte Vecchio. Sotto lo sguardo vigile degli occhi elettronici ad alta risoluzione e con visore notturno, il 19enne e il 20enne si sono staccati dagli altri e hanno raggiunto il parapetto del lato nord del ponte, scrivendo su vari punti del lego delle sigle vergate con una bomboletta di colore a olio e acqua e con un pennarello indelebile. Con delle chiavi hanno poi anche inciso il legno dipinto di fresco prima di tornare dagli amici rimasti ad assistere alla scena poco lontano.
GLI ACCERTAMENTI
I sei hanno poi passato la notte a casa del rossanese, per fare ritorno a Montebelluna la domenica mattina. Lunedì però l'amico ha confessato presentandosi al comando dei vigili, che li hanno rintracciati e convocati tutti. Non hanno nemmeno provato a negare, messi davanti alle nitide immagini che li avevano immortalati. Scuse al momento non ne sono arrivate: «Lo abbiamo fatto così, per divertimento» si sono limitati a commentare davanti agli agenti.
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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