Prelievi del sangue, l'Usl «Basta società esterne»

Martedì 12 Novembre 2019
LA DECISIONE
TREVISO Niente più società esterna: l'Usl della Marca si riprende i prelievi, risparmiando oltre 140mila euro. Dal primo dicembre le attività infermieristiche legate agli esami del sangue, uno dei servizi che coinvolge ogni giorno centinaia e centinaia di utenti, non saranno più gestite dal consorzio Vision. Ad accogliere i cittadini di prima mattina saranno di nuovo i dipendenti dell'Usl. Vision aveva iniziato a gestire il servizio nel luglio 2018 a fronte di un contratto da circa 3,3 milioni di euro per 36 mesi. Nelle settimane successive, però, non sono mancati i problemi organizzativi sul fronte dei prelievi. Tanto che l'azienda sanitaria aveva valutato la possibilità di chiedere al consorzio i danni, in particolare dopo le lunghe code formatesi a borgo Cavalli a causa della carenza di personale esperto in servizio. Lo Spi-Cgil aveva annunciato l'idea di inviare dei pensionati nei distretti affidando loro, come a delle sentinelle, il compito di capire perché le attività si inceppavano a ripetizione.
GLI INTOPPI
Il consorzio Vision, che aveva preso il posto di Anthesys, non aveva nascosto i problemi iniziali, ma aveva assicurato un costante incremento del personale per risolvere i nodi. Adesso la svolta. «Ma non è il frutto di una sanzione specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl -. Il nostro obiettivo è sempre quello di gestire i servizi in modo diretto quando si può. La decisione di internalizzare i prelievi nasce da qui». La decisione è stata presa in modo ufficiale in seguito a tre note del direttore dell'esecuzione del contratto, Fiorenzo Roma, che hanno manifestato l'opportunità di internalizzare il servizio infermieristico. Il contratto con Vision è stato interrotto dopo un anno e mezzo, limitatamente ai prelievi. «La ripresa del servizio da parte dell'Usl sarà graduale, a partire da dicembre», spiega Benazzi.
IL RISPARMIO
L'Usl provinciale ha già calcolato che riprendendosi la gestione delle attività nelle sedi sia ospedaliere che territoriali che stanno sotto l'ombrello del dipartimento di Medicina trasfusionale risparmierà esattamente 141mila 320 euro. Precisamente quasi 7mila euro per il periodo rimanente del 2019, quasi 90mila per l'anno prossimo e circa 45mila fino a giugno del 2021. Così si cambia. Mentre la sanità si affida sempre più spesso ai privati in convenzione per ridurre le liste di attesa per esami e visite specialistiche, senza contare i camici bianchi che lavorano in libera professione all'interno degli ospedali per coprire i buchi negli organici, e mentre si attende per l'inizio di gennaio l'apertura del nuovo pronto soccorso nella casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, il primo privato convenzionato della provincia di Treviso, per quanto riguarda i prelievi e gli esami del sangue si va in controtendenza. (mf)
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