Postini in sciopero a giorni alterni

Sabato 26 Maggio 2018
LA PROTESTA
TREVISO «Non si può vivere a giorni alterni». Lo striscione issato dai manifestanti sintetizza il malessere dei portalettere trevigiani. Molti di loro, ieri mattina, hanno dato vita ad un presidio davanti alla sede centrale di Poste Italiane, in piazza della Vittoria, in occasione dello sciopero indetto dai sindacati Cub, Cobas, Sicobas, Alp Cub, Slg e Cub Poste. A giorni alterni, come la nuova formula di consegna della corrispondenza, avviata anche in provincia da inizio settimana. Uno degli aspetti più evidenti della riorganizzazione stabilita dall'azienda, con conseguenze, secondo i postini e i loro rappresentanti, sulle condizioni di lavoro dei dipendenti, ma anche sulla qualità del servizio ricevuto dai cittadini.
Gli addetti contestano, ad esempio, la continua riassegnazione delle zone di recapito, ovvero delle porzioni di città affidate ad ogni singolo operatore (nel capoluogo sono 54). Così come il turno di lavoro articolato su tre fasce: mentre in precedenza il giro cominciava per tutti alle 7.30, ora, inizia alle 8.30, alle 10.30 o alle 12.30. Con il risultato, attaccano i portalettere, che il destinatario di una missiva urgente o, semplicemente, di un giornale in abbonamento rischia di trovarli nella cassetta solo nel pomeriggio. Sotto accusa finiscono anche l'utilizzo, giudicato eccessivo, da parte di Poste contratti a termine, rinnovati più e più volte, mantenendo gli interessati in una situazione di costante precarietà, ma pure i ritmi di lavoro nei centri di smistamento.
M.Zan
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