Ponte della Peschieria: uno degli archi sta cedendo

Sabato 24 Marzo 2018
L'ALLARME
TREVISO Uno dei sette archi che sorreggono il ponte della Pescheria sta cedendo. L'allarme è stato lanciato ieri da Treviso Sotterranea che, approfittando dell'abbassamento delle acque interne dovuto all'Asciutta del Piave aveva ricevuto l'incarico dal Comune di fare alcune ricognizioni nei fossati e nei canali del centro storico. «Via Pescheria è in realtà un ponte di raccordo sostenuto da numerosi archi sotterranei - conferma il presidente di Treviso Sotterranea Roberto Stocco - la ricognizione di ieri ha mostrato che l'arco vicino a Ca' dei Carraresi presenta un cedimento strutturale. Abbiamo subito avvertito l'Amministrazione. Non sono un ingegnere e non sono in grado di quantificare l'entità del problema, certamente sarebbe il caso di limitare il traffico pesante in quel punto. Immagino che, in ogni caso, si debba intervenire».
LA RICOGNIZIONE
L'indagine underground del cuore di Treviso è iniziata due giorni fa, approfittando dell'eccezionale calo delle acque dovuto all'asciutta del Piave, la sperimentazione che fino al 28 marzo chiuderà i rubinetti di affluenti e canali artificiali. La chiusura programmata delle opere di presa sta infatti già provocando giorni situazioni di deficit idrico lungo i corsi d'acqua del territorio. Per Treviso sotterranea un'occasione irripetibile di studiare tutto il complesso del centro storico dalle fondamenta. «Siamo partiti dalle fosse esterne, all'incirca dalla Penisola del Paradiso per arrivare al bastione di Santa Sofia - prosegue Stocco - Guardare la città in questo modo è suggestivo e affascinante». Utile soprattutto, perchè ha permesso di stabilire lo stato di conservazione delle opere murarie che di fatto sorreggono il centro storico. «Non vogliamo creare falsi allarmismi, sicuramente gli altri archi garantiscono una stabilità al ponte. Tuttavia, senza la presenza dell'acqua abbiamo avuto modo di fare un'indagine più approfondita e di poter verificare lo stato di cedimento di uno degli archi».
LE SCOPERTE
Dalla ricognizione nella fossa esterna stanno emergendo soprattutto oggetti di vita vissuta, ma l'interesse del Comune guarda soprattutto al centro. «L'indagine di ieri è iniziata da Ponte de Pria. Ci siamo addentrati sotto i ponti rilevando la presenza di scarichi civili: il centro storico scarica ancora direttamente nei canali. Poi siamo arrivati al ponte di San Francesco. Anche dal basso è il luogo più incantevole di Treviso». Il gruppo è rimasto incantato dalla fitta rete di archi medievali che sorreggevano gli antichi mulini. «Un ambiente straordinario, una città dentro l'acqua di incredibile suggestione. Faremo in questi giorni anche un video, perchè sono cose che non vedremo più nel momento in cui risalirà l'acqua del Cagnan». L'ispezione terminerà a San Leonardo e al ponte di Sant'Agata.
E.F.
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