Pochi contributi ai Comuni «Battaglia legale contro lo Stato»

Sabato 8 Febbraio 2020
L'INCONTRO
TREVISO I sindaci dell'Associazione Comuni della Marca Trevigiana sono sempre più convintamente sul piede di guerra. E ieri, in un'assemblea straordinaria convocata per discutere sulle novità legate alla ripartizione del fondo di solidarietà per le amministrazioni comunali, la posizione è uscita ancora più rafforzata. I primi cittadini reclamano a gran voce una divisione più equa dei fondi. Ribadiscono quindi l'intenzione di promuovere una nuova causa contro lo Stato e minacciano di trascinare ben due ministeri davanti alla Corte dei Conti.
PUGNO DI FERRO
Anche nel 2020 la Marca si vede restituire quasi 27 milioni in meno di quanto, ogni anno, versa allo Stato. Anzi , se si aggiungono i 71 milioni di euro che l'intera provincia paga come Imu sui capannoni, che le imprese versano direttamente allo Stato anche se si tratta di un'imposta comunale e che lo Stato si trattiene, i milioni mancanti all'appello sono 98. Un'enormità. E l'azione dell'Anci regionale che è riuscita ad ridurre di un milione di euro il taglio previsto, è considerato nulla più che un contentino. L'assemblea, davanti a Mario Conte nei panni di presidente regionale dell'Anci, ha quindi deciso di proseguire nell'azione legale contro lo Stato già avviata nel 2015 e riproposta ogni anno per denunciare una ripartizione dei fondi a dir poco contestata. Anzi, Roberto Bet, ex sindaco di Codognè, ha aggiunto un carico da novanta: presentare un ricorso davanti al Consiglio di Stato contro quei funzionari del Ministero dell'Interno e del Ministero delle Finanze che, pur davanti a due gradi di giudizio in cui si ordina di risarcire i sindaci trevigiani restituendo 24 milioni di euro, ancora non hanno avviato l'iter burocratico per farlo.
LE STRATEGIE
Ma non solo. I sindaci hanno deciso di muoversi su tre fronti. Oltre a quello legale, si punta a fare squadra con i parlamentari trevigiani a Roma e a chiedere il pieno appoggio dei cittadini. Tutti i sindaci si sono impegnati a mandare una lettera ai propri residenti per spiegare la situazione. L'incontro di ieri è stato anche utile per raffrontare situazione diverse. Come si vede nella tabella accanto, la ripartizione divide i comuni: c'è chi, rispetto al 2019 guadagna qualcosa, e chi invece perde. L'azione dell'Anci ha contribuito a ridurre i tagli, che comunque ci sono. Ma quello che irrita i sindaci è che la Marca, in base a quello che versa, dovrebbe ricevere molte più risorse. «Le azioni legali spiega Mariarosa Barazza, presidente dell'Associazione Comuni della Marca Trevigiana - evidenziano il fallimento della politica che in questi anni non è stata in grado di trovare soluzioni di maggiore equità nella ridistribuzione delle risorse tra le varie aree del Paese. Qui non è in discussione il principio della solidarietà, diverse aree del Paese hanno capacità fiscale diversa ed è giusto venire in aiuto a chi è più in difficoltà; si punta però a ottenere la responsabilizzazione di quei Comuni che potrebbero lavorare meglio sul fronte riscossione delle imposte locali».
Paolo Calia
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