«Pochi 32 tipi di paste?» Ardizzoni si ribella al web

Martedì 16 Ottobre 2018
IL CASO
TREVISO Sono pochi 32 tipi diversi di paste, 18 di pasticcini e biscotti oltre a 14 dolci tutti diversi esposti in vetrina? Bastano per certificare il buon lavoro di una pasticceria? Se lo chiede Alessandro Ardizzoni, titolare di una delle pasticcerie più note della città, rispondendo alla critica lasciata da un cliente sulla pagina Google dedicata al locale. Può anche sembrare una cosa da poco, ma queste recensioni affidate a social e pagine internet con migliaia di visualizzazioni rischiano di ingenerare equivoci. Tutto nasce sabato quando un cliente, dopo esser passato da Ardizzoni, scrive: «Cornetto al cioccolato vuoto, buono l'impasto. Per il resto poco assortimenti di dolci per essere una pasticceria».
POCA SCELTA?
Veramente troppo per un professionista che della qualità e del varietà ne fa un vanto. E quindi, poco dopo, Alessandro si sente in dovere di intervenire: «Solitamente non rispondo, perché sono per il libero arbitrio, ma questa volta purtroppo mi tocca proprio. Accetto di buon grado, sia le 2 stelle che la sua critica sul riempimento del Croissant, e ne faremo tesoro, ma sul fatto che ci sia poco assortimento di dolci, proprio no. 32 tipi di paste, 18 di pasticcini e biscotti, e 14 tipi di dolci in vetrina. C'è qualcos'altro? Per chi volesse approfondire ho postato le foto del banco paste incriminato, scattate questa mattina, 30 minuti dopo, sulla pagina Facebook della Pasticceria Ardizzoni». E la foto rimanda un bancone da sogno con paste, pasticcini e biscotti di ogni tipo, forma e sostanza. Difficile immaginare che qualcuno possa ritenerla poca cosa.
TUTTI A FAVORE
Ardizzoni poi aggiunge sulla pagina Facebook della pasticceria: «Secondo qualcuno, 32 tipi di paste equivale a poco assortimento per essere una pasticceria Colleghi avvisati!». Sotto decine di approvazioni e commenti, ovviamente tutti a favore e non solo perchè Ardizzoni nel campo della pasticceria è un'istituzione, ma anche per la qualità delle osservazioni comparse sul web, oggettivamente sconcertanti . Il diretto interessato non avrebbe voluto che questa polemica avesse grande risonanza: «Non mi piace intervenire su queste cose, ognuno è libero di giudicare come vuole. Ma questa critica mi è parsa strana. Tutto qui. Non vorrei fare troppo clamore». Tanta discrezione ben si sposa con la professionalità di un artigiano-pasticciere colpito nella sua professionalità. E difeso da un'ampia e fitta schiera di trevigiani.
Paolo Calia
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