Più autobus e biciclette «Lo vogliono i cittadini»

Domenica 19 Maggio 2019
IL PROGETTO
TREVISO Per togliere auto dal put sempre più intasato, da una strada Ovest ormai congestionata per gran parte del giorno, l'unica soluzione è potenziare il servizio pubblico e la mobilità a pedali. Detta così può sembra una soluzione banale, più volte annunciata e rimasta sempre sulla carta perché impossibile da realizzare. Una dichiarazione d'intenti e nulla più. In realtà questo è l'obiettivo del vicesindaco Andrea De Checchi, che sulla mobilità lenta ha deciso di investire e, dopo i bus elettrici introdotti nella linea 7, ha deciso di rilanciare. E ieri a palazzo dei Trecento si è avuto un primo assaggio della mobilità che verrà, di cosa potrà accadere in città da qui a cinque anni e poi da qui a vent'anni. Le idee di De Checchi, e della giunta, si riassumono in un acronimo: Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Uno strumento in fase di realizzazione e affidato agli esperti della TPS Pro che hanno già lavorato in Emilia e Toscana. Due i traguardi da raggiungere: incentivare l'utente a muoversi lasciando l'auto a casa puntando su autobus e soprattutto potenziando la rete di piste ciclabili, da trasformare in vere e proprie vie di collegamento: «Il lavoro più importante da fare - spiega il vicesindaco - è anche quello di convincere la gente che la bicicletta non è solo un mezzo ludico, da usare nel tempo libero o per fare sport, ma un vero e proprio mezzo di trasporto alternativo all'auto. E a Treviso questa mentalità in parte c'è già, ma dobbiamo insistere. Quello che immagino io sono vie di collegamento tra le varie zone della città, da quartiere a quartiere, fino al centro storico, organizzate come vere e proprie strade dedicate alle biciclette, con una cartellonistica e colorazione particolare: non semplici piste ciclabili. È il progetto della bicipolitana che entro cinque anni può essere realizzato o quanto meno ben avviato».
LO STUDIO
L'attenzione è adesso concentrata sulle bici, ma un altro pezzo fondamentale del Pums è, come detto, il trasporto pubblico. L'amministrazione sta sondando le esigenze dei trevigiani attraverso un questionario online (lo si trova su www.comune.treviso.it/pums) aperto a tutti. Sono oltre quattrocento quelli già compilati ma la raccolta andrà avanti ancora per un mese, poi si passerà alla delicata fase dell'elaborazione dei dati: nel giro di un anno si avranno le prime proposte progettuali. Al momento la tendenza, confermata anche da un test fatto con il pubblico presente ieri a palazzo dei Trecento e invitato a compilare in diretta il questionario per esaminarne le risposte, è quella di considerare i bus troppo pochi e non sempre puntuali, infatti maggiore frequenza e più puntualità sono le richieste più gettonate dai possibili utenti. Ma sul trasporto pubblico il lavoro da fare è più complesso perché riguarda tante componenti, mentre sulla bicicletta intervenire è più semplice. E si parte dai percorsi. Anche qui la richiesta è chiara, devono essere più protetti e sostenibili. E su questo si basa il piano di potenziamento della rete ciclabile allo studio a Ca' Sugana, che dovrà tenere conto di alcune richieste che i questionari del Pums già fanno trasparire: la necessità di strutture per le biciclette. La prima è quasi ovvia: avere più rastrelliere protette, soprattutto attorno alla stazione ferroviaria ma, più in generale, sparse per tutto il centro storico.
LA FILOSOFIA
«Il Pums - continua De Checchi - cambia la prospettiva: non sono più le infrastrutture al centro del progetto, ma la persona. Per questo la partecipazione è una componente fondamentale per capire dove vogliamo andare. Ma, sia chiaro: una componente importante restano comunque le auto e le infrastrutture collegate». Tastare il polso della cittadinanza porterà comunquev a indirizzare le prossime scelte. Qualche avvisaglia già la si vede e riguarda la sosta in città: «Abbiamo modificato gli stalli di carico e scarico - sottolinea Michela Mingardo, mobility-manager del Comune - riducendone un po' il numero ma aumentandone la grandezza e, attorno, abbiamo anche aumentato gli stalli per la sosta con disco orario». E sempre in tema di mobilità sostenibile la Mingardo ha fatto anche il punto su colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, ormai una quarantina in tutto il territorio comunale. La viabilità che utilizza fonti di energia rinnovabili è un altro fronte su cui l'amministrazione vuole insistere.
Paolo Calia
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