PIEVE DI SOLIGO
La città dei poeti e della musica, sospesa tra le parole

Sabato 4 Gennaio 2020
PIEVE DI SOLIGO
La città dei poeti e della musica, sospesa tra le parole immortali di Zanzotto e le suggestioni di Toti dal Monte. Così Pieve di Soligo ha ottenuto, a sorpresa, la precandidatura al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021. Accanto, per il Veneto, a Feltre, Belluno e Verona. Anche se finisse solo qui sarebbe un grande risultato. E una piccola rivincita, dopo le polemiche che hanno accompagnato la designazione della sede del nuovo sito Unesco, partita in cui è stata preferita Valdobbiadene. Andrea Zanzotto, dunque, vero genius loci della terra solighese, di cui proprio nel 2021 ricorre il centenario dalla nascita, ma anche il sociologo ed economista, maestro della cooperazione, Giuseppe Toniolo (100 anni dalla morte nel 2018), la grande cantante lirica Toti Dal Monte (45 anni dalla morte nel 2020), insieme al ministro Francesco Fabbri (100 anni dalla nascita nel 2021) e a tante altre personalità della letteratura, della musica, dell'arte e della socialità che qui hanno vissuto e operato dimostrano che Pieve può vantare il giusto Dna per essere una piccola perla della cultura, aspirando a diventare modello che promuove i valori autentici dell'uomo.
LE SUGGESTIONI
Pare che le prime suggestioni siano nate la scorsa estate, poi la condivisione con le associazioni del territorio e i referenti regionali. Tutto però tenuto sotto traccia probabilmente per cercare di prendere le misure rispetto ad altre candidature, quali ad esempio Verona, Bari, Arezzo e Pisa. Entro il termine finale del 16 dicembre, stabilito dal segretariato generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, il comune di Pieve di Soligo ha inviato ufficialmente a Roma la manifestazione di interesse al procedimento di selezione per il conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura per l'anno 2021. E gli incartamenti preliminari hanno sortito un primo buon risultato. Proprio ieri infatti il Mibact ha informato con una nota ufficiale che, insieme ad altre 43 città italiane, anche Pieve di Soligo e 3 altre città venete (tra cui 2 capoluoghi) sono state inserite nella pre-lista. L'iscrizione di tutta l'area a Patrimonio dell'Umanità potrà forse agevolare la candidatura estendendola, in un'ottica che includa oltre alla cultura anche il territorio e il paesaggio delle colline, in un unico contenitore.
LA PERSONALITÀ
Il centenario dalla nascita di uno dei più grandi poeti del Novecento italiano dà evidentemente una caratura alla candidatura. Perché se altre regioni, ad esempio la Liguria, ai poeti hanno dedicato golfi e itinerari, anche la Marca potrebbe declinare il proprio cuore rurale alle illustri villeggiature. Il bando ministeriale per l'anno 2021 sviluppa un concetto di cultura legato a coesione sociale, innovazione, partecipazione, destagionalizzazione del turismo, giovani e inclusione sociale: in sintesi, un concetto dinamico, non statico e museale della cultura. In questo senso, la prospettiva ben si coordina con le caratteristiche di Pieve di Soligo che vorrebbe promuoversi, in senso originale e generativo. Guardando a questa dimensione, il coinvolgimento di tutti i comuni dell'area Unesco diventa essenziale per costruire un paesaggio culturale a mosaico che include, nella sua unità e ricchezza culturale, tutta l'Altamarca trevigiana senza steccati. Il dossier deve essere presentato entro il prossimo 2 marzo: il primo obiettivo è lavorare uniti.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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