Per tutta la vita avrà un respiratore «Ha 23 anni, non abbandoniamolo»

Lunedì 21 Maggio 2018
DOLORE SENZA FINE
TREVISO Restano disperate le condizioni dei due amici, di 22 e e 23 anni, della 18enne Martina De Faveri, morta nello schianto, avvenuto a Susegana otto giorni fa. E per loro, originari del Marocco, ma ormai integrati nel tessuto economico e sociale della Marca, lancia un appello Andrea Dan, presidente dell'associazione Manuela. Ha scritto al presidente della Regione Luca Zaia, ma chiede aiuto anche a Francesco Benazzi, direttore dell'Usl di Treviso. L'obiettivo? Permettere ai genitori, che vivono in Marocco, di venire al capezzale del Figlio. Ancora in coma, invece, il 22enne, anche lui originario del Marocco, ricoverato in rianimazione al Ca' Foncello. Il suo quadro clinico, da quanto filtra dai bollettini medici, si sarebbe ulteriormente aggravato.
IN LACRIME
«Conosco bene il 23enne, di Col San Martino di Farra - attacca Dan, con la voce strozzata dalla commozione -. Sono appena uscito dall'ospedale di Conegliano, dove il ragazzo è ricoverato. Le lesioni alla parte alta della colonna vertebrale sono gravissime. Non è più sedato, ma resta intubato e attaccato a un respiratore. Una condizione con la quale dovrà convivere per il resto dei suoi giorni». Dan rivive l'incubo dell'incidente che gli portò via un familiare. Ma pensa a chi sta lottando per vivere: «Le conseguenze del devastante incidente di Susegana sono state terribili. Si è portato via Martina, ma altre due giovani vite sono state segnate per sempre. Il 23enne, che noi chiamavamo scherzosamente il contadino visto che lavorava nei campi, ieri ha aperto gli occhi e mi ha guardato. Oggi sarà trasferito al Ca' Foncello dove sarà sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Un tentativo disperato. In caso di fallimento il giovane dovrà vivere il resto dei suoi giorni attaccato a una macchina per respirare».
L'APPELLO
Dan si è preso a cuore il caso del 23enne di Col San Martino. Sta cercando di coinvolgere le istituzioni per permettere a papà e mamma del ragazzo di arrivare a Treviso per assisterlo e fargli coraggio. « Il primo urgente bisogno - ha detto, segnalando il caso alla segreteria del governatore Zaia che ha assicurato il proprio interessamento - è quello di non lasciare solo il ragazzo paralizzato. Per questo servirebbe un sostegno per far arrivare qui il padre e la madre, molto poveri, dal Marocco. Non hanno i documenti né i soldi per arrivare in Italia. Per questo - ha aggiunto Dan - la Regione e il governatore Zaia potrebbero darci una mano, contattando le istituzioni marocchine. Potrebbe così essere organizzato un volo urgente per raggiungere Treviso. Il 23enne - ha puntualizzato Dan - lotta per vivere e nelle prossime ore sarà trasferito nel reparto di neurochirurgia del Ca' Foncello, dove sarà sottoposto a un altro intervento chirurgico alla spina dorsale». Il 23enne non potrà tornare a lavorare nei campi come amava fare, ma probabilmente per vivere e respirare dovrà restare attaccato a una macchina.
STRADE INSANGUINATE
Andrea Dan anche in questa occasione si spende per aiutare le vittime di incidenti stradali. E così rinnova i suoi inviti a rispettare i limiti di velocità e a viaggiare con le cinture allacciate. «Non c'è la controprova - conclude - ma se nell'incidente di Susegana tutti avessero avuto le cinture allacciate probabilmente il bilancio sarebbe stato meno tragico. Per questo le campagne di sensibilizzazione e di informazione devono essere sempre più puntuali. Servono anche più controlli e multe salate per chi non rispetta le regole e viaggia senza le cinture allacciate».
LE INDAGINI
In attesa della conclusione degli accertamenti, per l'incidente di Colfosco sono indagati per omicidio stradale i conducenti delle due auto coinvolte nel terribile schianto.
Roberto Ortolan
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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