Pedemontana al via «Grande tangenziale»

Giovedì 6 Agosto 2020
L'OPERA
TREVISO La Pedemontana verrà conclusa entro la fine di quest'anno. Mancherà ancora il collegamento diretto con l'A27 all'altezza di Spresiano e Villorba. Ma non si attenderà oltre: la nuova arteria sarà aperta e resa immediatamente percorribile. Lo svincolo da e per l'autostrada arriverà in seconda battuta. L'obiettivo è terminarlo entro il luglio del 2021. Intanto, però, si potrà iniziare a viaggiare sulla nuova superstrada Pedemontana. L'annuncio è stato dato ieri dal presidente della Regione, Luca Zaia. «Stiamo parlando di un'infrastruttura di 94,5 chilometri, che collega 36 comuni e che conta 14 caselli fa il punto il governatore a prescindere dal collegamento con l'autostrada, che è necessario, diventerà da subito la grande tangenziale di tutti questi centri abitati, che oggi conoscono solamente la Postumia».
IL TRACCIATO
Oltre al nodo dello svincolo autostradale, l'intero tratto trevigiano verrà immediatamente aperto: da Spresiano e Villorba fino a Loria e San Zenone degli Ezzelini. «Verrà aperta tutta al parte trevigiana del tracciato. Assolutamente sì conferma Zaia la stragrande maggioranza dell'opera è conclusa. Gli interventi più importanti, i viadotti, gli attraversamenti dei fiumi e le grandi infrastrutture, non si vedono. Ma ad oggi ci manca solamente di completare i rilevati e le asfaltature. Si tratta di lavori che possono essere ultimati nel giro di pochi mesi». «Questo è il cronoprogramma continua l'emergenza coronavirus non ci ha dato una mano. Gli sfasamenti previsti rispetto alla tabella di marcia, comunque, saranno al massimo di qualche mese, certamente non di anni». Nonostante alcuni tasselli mancanti, insomma, la nuova arteria della Marca sta per diventare effettivamente operativa. Dopo l'apertura, resteranno da risolvere essenzialmente tre nodi. Il primo è la realizzazione, appunto, del collegamento con l'A27. Il secondo riguarda l'altra estremità della Pedemontana: il collegamento con l'A4 all'altezza di Montecchio Maggiore, nel vicentino. Per quest'ultimo svincolo i tempi sono più lunghi. Si punta a costruirlo entro il giugno del 2023. L'altro pezzo del puzzle sul quale sarà ancora necessario lavorare, infine, sarà il tratto di galleria all'altezza di Malo, sempre nel vicentino. «Ma nel frattempo sottolinea il presidente della Regione la percorrenza sul tracciato della Pedemontana sarà garantita».
UNA RIVOLUZIONE
Per Zaia si tratta di una vera e propria rivoluzione. Per indicare l'utilità della superstrada, il governatore prende come esempio l'accessibilità all'ospedale di Castelfranco, dove sta gradualmente mettendo le radici la sede staccata dell'Istituto oncologico veneto. «E' un'opera che cambierà la vita di tutta la zona sottolinea la Pedemontana consentirà di coprire la distanza tra Castelfranco e Treviso in un quarto d'ora. Discorso simile per quanto riguarda il collegamento tra Castelfranco e Bassano. Ci saranno almeno un paio di uscite prossime a Castelfranco, dove c'è un ospedale che crescerà con il suo riferimento oncologico. Padova resterà il centro. Ma avremo una struttura periferica che ci permetterà di dare servizi al territorio: tutta la pedemontana, il coneglianese e il trevigiano graviteranno qui». Un vasto territorio collegato appunto dalla Pedemontana. Sempre ieri, Zaia è tornato anche su una questione che aveva sollevato diverse polemiche: la definizione dell'ospedale di Castelfranco come un cadavere eccellente prima dell'arrivo dello Iov. «Erano state polemiche inutili. Nel momento in cui si eredita un ospedale efficiente dal punto di vista sanitario ma che si ritrova dei piani al grezzo, incompiuti, come lo si può chiamare? Un cantiere non concluso? Un'opera sospesa? - conclude - chiamiamolo come si vuole. Io l'ho chiamato cadavere eccellente. Ma non in riferimento alla sanità. Tant'è che abbiamo riparato al guaio portando lo Iov con bunker per le terapie, radiofarmaci e stiamo continuando a investire. L'ospedale di Castelfranco diventerà punto nevralgico per l'erogazione del servizio sanitario regionale. Non solo del territorio. E questo anche grazie ai collegamenti veloci garantiti dalla Pedemontana, che cambierà il mondo, facendo fare alla sanità un balzo ancora più grande».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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