Oncologia trasloca i malati in rivolta: volantinaggio e una petizione

Sabato 20 Gennaio 2018
IL PROBLEMA
TREVISO Pazienti in rivolta contro il trasferimento del reparto di Oncologia all'interno del Ca' Foncello. Oggi l'unità si trova nello stabile davanti all'ingresso principale. E la direzione dell'Usl della Marca, nel piano di riorganizzazione messo a punto in attesa della nuova cittadella sanitaria, ha deciso di trasferirla nel corpo centrale dell'ospedale.
Al suo posto verrà realizzato il primo ospedale di comunità da 24 posti letto. I lavori dovrebbero essere conclusi entro fine anno. Ma ai pazienti che stanno lottando contro un tumore la cosa non piace per nulla. Tanto che hanno diffuso centinaia di volantini con annessa raccolta di firme per convincere l'Usl a tornare sui propri passi.
«È la distruzione programmata di Oncologia si legge nella petizione quando spezzi un ambiente unitario che si muove in sincronia e lo riduci a spezzatino, distanziando le varie parti così che non dialoghino tra loro, quando i migliori professionisti se ne vanno via, è evidente che stai facendo il peggio per i malati e per chi lavora per loro». Parole pesantissime. Don Pierluigi Guidolin, rettore del seminario vescovile che sta combattendo la sua battaglia contro il tumore, conferma tutte le paure. «Ci sembra proprio uno smantellamento ha detto ai microfoni di AntennaTre è un'eccellenza che viene smantellata, divisa, frazionata. E non ne capiamo assolutamente i vantaggi per gli ammalati».
I PARCHEGGI
Uno dei primi timori dei pazienti riguarda i parcheggi. All'interno dell'ospedale potrebbero non essere così comodi come quelli che si trovano a ridosso dell'ingresso dello stabile esterno. «Saremo spostati in un'area non servita da parcheggio sottolinea Patrizio, altro paziente colpito da tumore quando ha fatto la chemio fa fatica anche a fare venti metri. Dove ci sposteranno, invece, bisognerà fare parecchia strada a piedi». Magari pure con la pioggia e il maltempo. Per i pazienti già provati dalle terapie sarebbe un incubo. Non è tutto.
I pazienti segnalano con preoccupazione che alcuni medici stanno lasciando l'Oncologia di Treviso. «I medici specializzati nella mia malattia non ci sono più rivela don Pierluigi se ne occupano altre. Sono sempre esperte, ma non in quel ramo. La dottoressa che mi segue, pur esperta, ripeto, è specializzata in ginecologia. Quindi non potrà seguirmi in modo particolare».
Due medici, in particolare, divenuti per molti pazienti punti di riferimento, si sono di recente allontanati dal Ca' Foncello: Monica Ramello e Stefano Lamon.
LA RISPOSTA
Da parte sua, l'azienda sanitaria non è rimasta insensibile alla protesta dei pazienti oncologici. La prossima settimana Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, incontrerà una loro delegazione.
«I pazienti non verranno lasciati soli assicura abbiamo deciso di trasferire l'Oncologia all'interno del Ca' Foncello in un settore rimesso a nuovo, completamente ristrutturato, assieme all'Ematologia. Oggi i medici per fare delle consulenze, anche di notte, devono attraversare la strada. E i pazienti che hanno bisogno di Tac e risonanza devono essere trasferiti con un'ambulanza. Con il reparto nel corpo centrale l'intera organizzazione sarà più semplice. Anche e soprattutto dal punto di vista medico».
E i parcheggi? «Verranno ricavati dei parcheggi riservati ai pazienti all'interno dell'ospedale, spostando quelli destinati oggi al personale assicura il direttore nessuno dovrà coprire chissà quali distanze a piedi». Infine, la carenza dei medici: «Lamon ora si divide tra Treviso e Oderzo conclude Benazzi avevamo bisogno di un medico d'esperienza per l'Oncologia anche a Oderzo. Non esistono figli di un dio minore. Si curano tumori anche lì. Mentre Ramello è andata a Trieste per motivi familiari. Stiamo lavorando per arrivare a nuove assunzioni il prima possibile».
Mauro Favaro
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