Olio bollente contro le guardie: a giudizio otto detenuti

Venerdì 22 Novembre 2019
L'INCHIESTA
TREVISO Una cella distrutta, olio bollente e bombolette avvolte in stracci imbevuti di liquido infiammabile usati contro gli agenti della Polizia penitenziaria. È stato un vero e proprio tentativo di sommossa quello scoppiato nel penitenziario di S. Bona la sera del 17 febbraio del 2013. Alla fine il bilancio parlerà di nove arresti e sette guardie carcerarie ferite, fortunatamente in maniera non grave. A distanza di sei anni dai fatti ieri mattina otto dei responsabili del tentativo di rivolta (il nono è uscito dal processo perché già espulso dal territorio nazionale) sono stati rinviati a giudizio alla fine dell'udienza preliminare tenutasi davanti al gip di Treviso Bruno Casciarri.
LE PROTESTE
Lesioni aggravate, resistenza aggravata dall'uso delle armi e danneggiamento aggravato i reati dei quali dovranno rispondere dal 20 ottobre prossimo, data in cui inizierà il processo davanti al Tribunale penale in composizione collegiale. Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Barbara Sabattini, scattate a seguito di un procedimento disciplinare interno della casa circondariale, a scatenare la rivolta sarebbero state le lamentele sulle condizioni di vita dietro alle sbarre degli occupanti della cella numero 12, tutti di origine nord africana, seguite da una serie di scontri verbali molto duri con alcune guardie. La protesta messa in atto dagli otto marocchini e un tunisino sarebbe poi degenerata in violenza.
L'IMBOSCATA
La sera del 17 febbraio, dopo la chiusura delle porte i detenuti hanno infatti iniziato a mettere tutto a soqquadro distruggendo il mobilio. Poi avrebbero usato un letto come ariete per cercare di aprire la cella. Sapevano che i poliziotti sarebbero intervenuti per riportare la calma e avevano preparato una trappola: al loro arrivo gli agenti sono stati fatti oggetto del lancio di suppellettili e olio bollente. I carcerati hanno inoltre tentato di utilizzare delle bombolette a gas, di quelle che vengono usate dai campeggiatori, dopo averle avvolte in stracci che erano stati precedentemente imbevuti con liquido infiammabile.Occorrerà più di un'ora per riportare la situazione alla normalità. Sette i feriti tra il personale della Penitenziaria: gli agenti aggrediti riportano traumi ai polsi, alle ginocchia e escoriazioni al viso, oltre alle scottature causate dall'olio bollente.
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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