Officine aperte: riecco il centrosinistra

Domenica 13 Ottobre 2019
L'INCONTRO
TREVISO Carlin Petrini, quei 60 milioni di alberi e papa Francesco. Sulla carta l'incontro di ieri a San Teonisto riprendeva e approfondiva i temi affrontati lo scorso anno nella stessa sede dal vescovo Pompili sull'ecologia integrale dell'Enciclica Laudato sì. Sulla carta soltanto però. Perchè di fatto il valore simbolico dell'incontro di ieri era completamente diverso. C'era certo Slow Food. Ma Carlin Petrini, lo sapesse compiutamente o no, ha di fatto benedetto la nascita di un nuovo soggetto politico, Officine Aperte. Un laboratorio di cittadinanza trasversale, nelle premesse apartitico ma che di fatto schiera parte della sinistra trevigiana, che corre al fianco di importanti istituzioni culturali.
LO SCENARIO
Lo scenario dunque ieri non era quello di una semplice conferenza. All'appello di Manildo è accorsa di fatto tutta la sua ex giunta. Con l'eccezione di Roberto Grigoletto. C'erano Alessandra Gazzola e Liana Manfio, Franco Rosi e Sossio Vitale. Prima uscita pubblica dal giugno dello scorso anno per Paolo Camolei, arrivati anche Ofelio Michielan e Gian Mario Bozzo. Si è visto anche il Pd rappresentato da Giovanni Tonella. C'erano i quartieri con Alfio Bolzonello. Ed ex candidati, sindaci e amministratori dei Comuni della provincia. Tra i promotori Lucio Carraro, alleato alle ultime elezioni di Carola Arena a Mogliano e presidente di Laudato sì Treviso Africa. In sala anche Miriam Giuriati, il sindaco di Preganziol Paolo Galeano, Riccardo Poletto, ex sindaco di Bassano. Sul palco con la fisarmonica per l'apertura Francesca Gallo, in platea l'ex presidente di Contarina Franco Zanatta. Poi il mondo Slowfood, quello delle cooperative (visto tra gli altri Tullio Giacomin), molti avvocati trevigiani. In piedi in fondo anche Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti.
IL VUOTO
Il vuoto vistoso è stato semmai quello delle categorie economiche: prevale il mondo della cultura, della scuola. Fondazione Benetton non si limita ad ospitare l'incontro. Il suo direttore Marco Tamaro ha dichiarato la propria adesione al progetto di Officine. Come si colloca in questo schieramento di forze e prospettive (non solo culturali) la sortita del vescovo Michele Tomasi, applauditissimo mentre entra in sala insieme al fondatore di Slowfood Carlin Petrini? «Facciamo a gara a chi l'ha invitato prima» commenta dal palco Marco Tamaro guardando Gino Bortoletto, presidente Slowfood Treviso. Sua Eminenza ha risposto all'invito delle istituzioni. «Rimanendo nella metafora dell'orto, si potrebbe dire che sono come il prezzemolo -ironizza- Sono a Treviso da una settimana e ho totalizzato più presenze che in un anno in Alto Adige» saluta il pubblico don Michele. La sua pare senza dubbio la presenza di un pensatore, oltre che uomo di fede, vicino ai temi e alle sollecitazioni della Laudato sì. «La ringrazio per essere venuto. Bravo» gli stringe la mano con calore Petrini. «All'inizio sono tutti bravi. Lei invece continua» risponde don Michele, costretto anche- ironicamente- a giustificarsi con il fondatore di Slow Food. «Lei viene dalla Bocconi, vero? Eh, non possiamo sempre controllare le brutte compagnie».
LINGUAGGIO COMUNE
Quello che emerge con evidenza è un linguaggio comune, una sintonia di temi tra Petrini, papa Francesco e lo stesso Tomasi. «Il futuro -spiega Petrini- sarà delle comunità. Perchè in esse c'è la sicurezza affettiva». Vibra sulla stessa corda Tomasi quando dice che al dibattito bisogna sostituire il dialogo, che è necessario ritrovare la voglia di parlarsi, di stare insieme, di essere futuro. Un discorso da padre di anime. Dal palco Cristina Brancati, vicepresidente di Manildo racconta la nuova avventura di Officine Aperte, rilegge i punti salienti e avverte il pubblico che dall'incontro parte il tesseramento, con banchetto esterno per la registrazione. Forse, ma è una sensazione, in sala c'è un irrigidimento. Poi però il pubblico si leva in un grande applauso a Petrini, l'agnostico pio amico di papa Francesco. Che ammonisce: «Non c'è molto tempo da perdere, quando salta il giocattolo tutto diventa irreversibile. Per fortuna la bella novità è il grido dei giovani». Don Michele annuisce. Di ecologia integrale aveva parlato lunedì sera durante l'incontro per la settimana della dottrina sociale della Chiesa. Poi c'è Giovanni Manildo: dopo mesi di silenzio è tornato con un progetto. Non sale sul palco, non parla. Alla fine si limita a postare una foto con Carlin Petrini e suo figlio. Ma il suo progetto a San Teonisto al momento ricompatta il centrosinistra.
Elena Filini
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